Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo del sito "L'Intraprendente" che è intitolato "Soviet Matteo".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Mattarella non è l’uomo giusto per il Quirinale. Non lo è per il suo profilo, né per come è stato eletto, né è soprattutto per il pericoloso scenario di unanimismo che si apre con la sua elezione. La capacità che ha Renzi è quella di far sembrare normale qualsiasi scelta: se qualcuno vi avesse fatto un anno fa il nome di Mattarella come Presidente della Repubblica, non avreste pensato a uno scherzo? Mattarella è un politico noto nella sua cerchia, ma non ha chiaramente quei caratteri di autorevolezza e quel carisma che dovrebbe confarsi al capo dello Stato. Il primo a sapere queste cose è Mattarella stesso, che da oggi avrà un debito di riconoscenza enorme verso chi lo ha fatto eleggere. Come farà ad essere super partes?
Ora, proprio una sana dialettica fra due personalità politiche ugualmente forti sarebbe ciò che occorrerebbe oggi in Italia, se non altro per attutire gli effetti plebiscitari dell’Italicum che, col suo abnorme premio di maggioranza, rischia di consegnare totalmente il Paese a una forza che ha si e no un terzo dei consensi. Che è poi ciò a cui aspira Renzi, come è ormai evidente. In direzione di quel “Partito della Nazione“, di stampo veterosudamericano, che si fonda sui valori più possibilmente anti liberali: l’armonia, la pacificazione, la stabilità. Non è un caso che Napolitano, il vero sconfitto politico del renzismo, e la cui formazione non liberale pesa sempre, ha apprezzato la scelta di Mattarella in nome del falso mito della stabilità. Che è poi il contrario di ciò che ci vorrebbe oggi in Italia: una forte dialettica che metta in moto quegli spiriti vitali che forse ancora sono presenti nella società. Se a tutto ciò aggiungiamo la capacità degli italiani di correre sempre “in soccorso del vincitore”, come diceva Flaiano, lo sgretolamento progressivo del Movimento 5 stellee le divisioni e inconcludenze della destra, il pericolo dell’unanimismo è ancora più evidente.".
Questo articolo fa il con quello scritto da Antonio Rossitto su "Panorama" e che è intitolato "Quell'obolo per fare vincere la renziana alle primarie".
L'articolo parla del caos delle primarie del Partito Democratico in Liguria in cui la candidata renziana ed attuale Assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita ha sconfitto l'ex-Sindaco di Bologna ed attuale eurodeputato Sergio Cofferati, il quale ha denunciato presunte situazioni di irregolarità e ha lasciato il partito.
Ne è nato un grande caos.
Ora, indaga anche la Procura di Savona. per via di presunte anomalie nell'affluenza di immigrati (che non hanno diritto di voto) alle urne e nel metodo di "arruolamento dei votanti".
Il clima è davvero negativo.
Tanto nel Partito Democratico quanto fuori da esso si sta affermando il "pensiero unico".
Lo si è visto con l'elezione al Quirinale di Sergio Mattarella.
Il premier Matteo Renzi ha imposto la candidatura di quest'ultimo e lo ha fatto con arroganza, facendo pressioni su tutti e senza mediare.
Nel Partito Democratico e fuori da esso, chi non la pensa come Renzi viene sprezzantemente bollato con termini come "gufo", "professorone" e quant'altro o viene tacciato di "non volere migliorare il Paese".
Oramai, la democrazia in Italia è morta!
Le riforme proposte da Renzi sono atte a ridurre la partecipazione attiva dei cittadini nella politica.
Basti pensare alle Province, che non sono più elettive, o al Senato, che non sarà più elettivo, a meno che questa assurda riforma non venga bloccata.
Inoltre, si vogliono ridurre anche gli spazi di autonomia delle Regioni.
La democrazia in Italia è morta.
Il Presidente della Repubblica è di sinistra, come sono di sinistra il Presidente del Senato, quello della Camera ed il Premier.
Si vuole imporre il pensiero unico.
L'Italia non è più una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Infatti, il lavoro manca e da disoccupato so che dico.
Quanto alla democrazia, gli ultimi tre governi non eletti ed il modo in cui è stato eletto il capo dello Stato dimostrano che essa non c'è più.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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