Cari amici ed amiche,
riprendo quanto scritto dall'amica e collaboratrice Francesca Padovese sul suo blog "Stand Up and Fight" nell'articolo intitolato "Foibe: non esistono morti di serie A e morti di serie B!".
Ringrazio Francesca dello spunto e ringrazio l'amica e collaboratrice Stephanie Caracciolo della foto che ho messo qui sopra.
Ancora oggi c'è chi tende a negare quanto accadde in Istria, in Venezia Giulia e in Dalmazia e chi tende a derubricarlo solo come un "fatto politico".Anzi, ieri ci sono stati anche fatti violenti, come quelli riportati dall'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Centri sociali violenti: insulti e bombe carta al corteo per le foibe".
A Trento, i centri sociali comunisti ed anarchici si sono resi protagonisti di atti violenti contro le commemorazioni dei martiri delle foibe.
Quanto accaduto tra il 1943 ed il 1945 in Istria, in Venezia Giulia e in Dalmazia non fu diverso dalla Shoah.
Come i nazisti vollero eliminare gli ebrei perché ebrei, i partigiani comunisti jugoslavi di Tito vollero eliminare gli italiani perché italiani.
Ci vuole tanto a capirlo.
Bisogna smetterla di demonizzare solo una parte (che fu certamente criminale) e di santificare l'altra (che non fu meno criminale).
Mi riferisco ai nazisti e ai comunisti.
Inoltre, i partigiani di Tito ebbero la "benedizione" dai loro "compagni" italiani, i quali non intervennero a favore degli italiani perseguitati.
Vogliamo riconoscere che c'è stata questa pagina nera della nostra storia?
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento