sostenendo che i partigiani che operarono tra il 1943 ed il 1945 non ebbero nessuna colpa delle morti di italiani in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia, la Corte di cassazione ha stabilito che ai parenti delle martiri delle foibe non può essere dato alcun indennizzo.
Qui in Italia non si riesce a parlare serenamente di certe.
Sappiamo tutti che a mettere gli italiani di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia nelle foibe furono i partigiani comunisti jugoslavi di Tito con il tacito consenso di quelli italiani, i partigiani comunisti.
Questi ultimi non potevano non sapere.
Addirittura, la Corte di cassazione ha condannato gli autori del libro "Genocidio", Mario Pirina e Anna Maria D'Antonio.
Il libro in questione parla di collaborazionismo dei partigiani comunisti italiani con quelli jugoslavi.
Quello che fecero i partigiani di Tito non fu diverso da quello che fecero i nazisti.
Essi fecero un genocidio.
Inoltre, non si parla di quello che accadde a Porzus.
In quella località del Friuli Venezia Giulia ci fu un eccidio tra il 7 ed il 18 febbraio 1945.
Questo eccidio fu causato dai partigiani comunisti italiani della Brigata Garibaldi ai danni dei partigiani cattolici della Brigata Osoppo.
Perché di queste cose non si parla.
Perché qui in Italia ci possa essere una vera pacificazione, bisogna essere contro ogni negazionismo, sia contro chi nega la Shoah (un crimine odioso) e sia contro chi nega le foibe (un crimine altrettanto odioso).
Cordiali saluti.
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