Ne riporto questo stralcio:
"Nei giorni scorsi, di fronte alle ordinanze ministeriali e prefettizie che vietavano manifestazioni pubbliche di vario tipo, comprese quelle definite “religiose”, i vescovi di quasi tutte le diocesi del Nord non hanno avuto dubbi: sospensione immediata e a tempo indeterminato delle Sante Messe, oltre che chiusure di oratori, annullamento di attività catechistiche, culturali, formative, ludiche. Una Chiesa in piena ritirata, dunque. Prima di giungere alla serrata, alcuni pastori avevano già preso diverse decisioni di carattere igienico-sanitario: chi aveva disposto di non usare le acquasantiere, altri di prendere la comunione esclusivamente sulla mano. Alla fine, la sospensione delle Messe, un fatto che non si era mai verificato, nemmeno durante le due guerre mondiali, nemmeno nelle ore più terribili della storia di questo Paese, in occasione di disastri, inondazioni, terremoti. La Chiesa è sempre stata vicina alla gente, a chi soffriva, a chi aveva bisogno di un conforto. Magari non c’era la retorica della “Chiesa in uscita”, ma la Chiesa era sempre lì, china sulle ferite delle persone. Adesso invece l’“ospedale da campo”, come qualcuno ha voluto ridefinire la Chiesa, è deserto. Chiuso per profilassi igienico-sanitaria. Eppure, la Sposa di Cristo non ha mai avuto paura di virus e batteri: molti grandi santi del passato si prodigarono nell’assistere i malati, compresi quelli con malattie infettive molto più terribili dell’attuale virus polmonare".
Io abito in Provincia di Mantova.
Abito in Lombardia e so cosa significa la cosa.
Anch'io, stamani, ho dovuto vedermi la messa in televisione.
Per il Mercoledì delle Ceneri, il parroco ha imposto le ceneri a chi si è fermato in preghiera (me compreso) ma non ha detto messa.
In compenso, una mia amica di Viterbo mi ha fatto vedere le foto della messa celebrata nella sua parrocchia, con tanto di chierichetti con la cotta.
Questa situazione mi fa specie.
La trovo surreale.
Questa cosa non è mai accaduta.
Io so che in realtà difficilissime di questo mondo la Chiesa c'è ed è attiva.
I preti dicono messa in condizioni molto dure e la gente accorre.
Concordo con quanto scritto nell'articolo: mi sembra di vedere una "Chiesa in ritirata".
Ora, a differenza dei protestanti, per noi cattolici la messa è importante perché essa è l'incontro con Cristo nell'Eucaristia.
Cristo è presente realmente nell'Eucaristia.
Senza Eucaristia si perde anche la comunità.
Non vorrei che si arrivasse alla Cyberchiesa, una "Chiesa" in cui la celebrazione liturgica si fa in rete.
La messa in televisione o in rete può andare bene a chi è all'ospedale e non può andare in chiesa.
Però, una persona normale e che sta bene di salute può andare in chiesa.
Qui in Lombardia, ad oggi, questo non è possibile.
La vera messa non può essere rimpiazzata da un surrogato televisivo o telematico.
La messa è il momento in cui la comunità si riunisce per ascoltare la Parola di Dio intorno a Cristo nell'Eucaristia.
Senza la messa, la comunità sarà destinata a disperdersi e la Chiesa non avrà più neppure il ruolo culturale che le compete.
Questo è quello che si vuole?
Oppure, vi è la volontà di annichilire la Chiesa, trasformandola in un'organizzazione simile ad un sindacato e rendendo l'essere cristiani una pura formalità.
Il futuro potrebbe essere a tinte fosche.
Oppure, vi è la volontà di annichilire la Chiesa, trasformandola in un'organizzazione simile ad un sindacato e rendendo l'essere cristiani una pura formalità.
Il futuro potrebbe essere a tinte fosche.
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