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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 18 marzo 2020

Attenzione a non diventare "cinesi"

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Stefano Magni che è intitolato "“Più Stato” non è la soluzione: i successi del mercato contro un virus che arriva da uno Stato totalitario". 
Ne riporto questo stralcio:

"La prima e più grande vittima di questa pandemia sarà il capitalismo, il sistema di libero mercato. In Italia, e non solo, si moltiplicano le voci che vogliono la sua distruzione, quantomeno il suo ridimensionamento. Il mercato “abbandona” il malato se non ha abbastanza soldi di suo, “contagia” la gente tramite il libero scambio, “costringe” i piccoli commercianti a chiudere se gli unici che possono stare sul mercato sono grandi aziende. E quindi, la frase d’ordine è: ci vuole più Stato. Non che prima della pandemia il governo non lo dicesse già, ma ora media e governo paiono convinti di essere arrivati alla resa dei conti finale.

Purtroppo, come nel 1929, il mercato morirà sotto il peso delle calunnie. Perché se c’è qualcosa che questa epidemia sta dimostrando, è semmai il fallimento dello Stato. Mentre l’unica salvezza arriva dal mercato. Esageriamo? Non proprio.Prendiamo, ad esempio, il Paese che finora ha dimostrato di combattere con più successo questo virus, facendo arretrare il numero dei contagi: la Corea del Sud. Ebbene, la sanità sudcoreana è quasi interamente privata, nel senso che lo Stato dà una copertura assicurativa di base ai cittadini, ma gli ospedali sono gestiti da privati o da enti non statuali nel 94 per cento dei casi. Attualmente, la performance di quella sanità privata, quanto a posti letto disponibili, prestazioni mediche e tracciamento delle persone contagiate, sta dando l’esempio al resto del mondo. L’aspetto tecnologico della lotta al virus, in Corea del Sud, ci appare come un’innovazione straordinaria: sapere esattamente dove si diffonde il contagio, chi lo sta diffondendo e informare in tempo reale tutti per permettere loro di evitare i rischi (senza chiudere tutto il Paese come sta facendo il governo Conte). Ed è un prodotto di sviluppatori privati. Il governo ha sviluppato e diffuso la sua app, ma solo successivamente, nel frattempo ha avuto il buon senso di far agire i privati
".

Dicono che la Cina ci stia aiutando, mandandoci le attrezzature mediche per combattere il Coronavirus.
In realtà, potrebbe non trattarsi di un aiuto ma di un acquisto da parte del nostro Paese.
Su "Le Formiche", vi è un articolo di Gabriele Carrer che ne parla.
Comunque, non è questo il punto della questione.
Non erigiamo quel Paese a modello di civiltà.
Purtroppo, sembra che il mainstream voglia fare passare la Cina per un modello di civiltà per come avrebbe gestito l'emergenza causata dal virus in questione.
La realtà è ben diversa.
Infatti, deve essere ricordato che questa situazione è partita tutta dalla Cina e che all'inizio il governo di Pechino ha cercato di nascondere il problema, anche tappando la bocca ai ricercatori che cercavano di rendere tutti edotti del problema.
Secondo quanto riportato da vari giornali, il virus era già in circolazione dal novembre dello scorso anno.
Poi, quando il problema si è palesato ed è divenuto incontrollabile, da Pechino è arrivato l'allarme.
In secondo luogo, la Cina è governata da un regime totalitario che perseguita chi ha un pensiero diverso da ciò che impone.
Basti pensare alle persecuzioni fatte ai danni della Chiesa cattolica.
Dunque, invece di fare certi predicozzi, ricordiamo ciò che è veramente il regime cinese.
Purtroppo, sembra che qui in Italia questo non si voglia capire e così la gente è disposta a rinunziare alla libertà.
Sia chiaro, queste regole ferree valgono finché permane la situazione di emergenza.
Però, che accadrà dopo?
Si alla libertà o comincerà a dire: "Un modello simile a quello cinese va bene"?
Se la gente iniziasse ad assuefarsi ad un modello in cui lo Stato controlla ogni cosa sarebbe un guaio.
Si dice che in Cina tutti abbiano accettato le direttive imposte.
Uno come me potrebbe rispondere dicendo: "Una larga fetta dei cinesi è assuefatta al totalitarismo". 
Invece, noi dovremmo prendere a modello Paesi che fanno quasi un "dogma" (e lo scrivo senza volere essere blasfemo) del mercato e della libera concorrenza, Paesi  come gli USA, il Regno Unito, Israele o la Corea del Sud.
Proprio la Corea del Sud, un Paese non comunista, è riuscito a fare calare i numeri dei contagi in modo impressionante, ricorrendo alla tecnologia e ad una sanità efficientissima.
La sanità sudcoreana è prevalentemente privata.
I cittadini sudcoreani hanno una copertura assicurativa statuale di base ma la sanità è privata.
Grazie ad una speciale app, si riuscivano ad identificare i contagi senza dovere bloccare in toto il Paese.
Tra Stato e mercato vince il mercato.
Se vince il mercato (secondo una vera tradizione liberale e non secondo il corporativismo europeo) e lo Stato si occupa solo di garantire la convivenza civile e la sicurezza dei cittadini senza violarne le libertà di base si salva la democrazia. 
Qui in Italia, si capirà ciò?



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