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mercoledì 25 marzo 2020

Essere conservatori oggi? Un atto di coraggio!

Sul blog  "The Italian Conservative", vi è un articolo di Francesco Zanotti che è  intitolato "Il coraggio di essere conservatori nell’Italia del 2020".


Ne riporto questo stralcio: 

"Definirsi conservatori nell’Italia del 2020 non sembrerebbe a prima vista un motivo di vanto: cosa c’è davvero di così buono da conservare nel nostro Paese? I cittadini devono subire uno Stato oppressivo che occupa più della metà della scena economica con i suoi sprechi, e un sistema di leggi che in barba al principio (sacro per i britannici) di rule of law non solo non protegge il privato dall’ingerenza dello Stato nella sua vita e nelle sue scelte, ma gli impone addirittura di accettare questa ingerenza perché “lo dice la Costituzione”, perché potremmo parlare ore di come sia ingiusto affermare in una Costituzione generale, ad esempio, un principio ideologico come la progressività fiscale. Cosa c’è da conservare in tutto questo? Cosa dobbiamo conservare tra lo statalismo imperante, l’assistenzialismo di stato e lo strapotere sindacale? Ha senso definirsi conservatori nell’Italia del 2020? Sì, ha senso, per un motivo molto semplice. Essere conservatori oggi in Italia vuol dire e deve voler dire essere rivoluzionari: il conservatore è colui che crede che vi siano leggi naturali preesistenti allo Stato, al diritto positivo, alle leggi umane, e crede che questi diritti e queste leggi naturali siano riassumibili nella libertà dell’individuo e nel mezzo più diretto ed efficace con cui questa viene esercitata: la proprietà privata. Il grande economista e pensatore paleo-libertario Hans Hermann Hoppe parla del conservatore come “qualcuno che crede nell’esistenza di un ordine naturale, di uno stato delle cose che sia naturale e corrisponda alla natura stessa delle cose, alla natura dell’uomo.”

Io preferisco aggiungere una cosa importante: essere conservatore in questa Italia di oggi significa essere coraggiosi.
Infatti , sembra che l'Italia stia andando verso una deriva socialista.
Per esempio, Nicola Morra, esponente di punta del Movimento 5 Stelle ha scritto: "Quando sarà finita, potremo disfarci di modelli sociali che si sono rivelati tragicamente sbagliati". 
Ora, l'affinità tra questo governo e quello di uno dei Paesi governati da regimi totalitari più liberticidi, come la Cina, ci deve dire molte cose.
Ci deve fare preoccupare.
Se chi ci governa scegliesse davvero il modello cinese o un modello simile a quello cinese, noi dovremmo preoccupare parecchio.
Infatti, per noi conservatori, la persona viene prima anche dello Stato.
Uno Stato che si pone al di sopra delle persone diventa un nemico poiché non è più servo ma padrone.
Uno Stato che da servo diventa padrone rischia solo di portare tanti guasti.
Il caso della Cina è un paradigma.
Per questo, ho scritto che essere conservatori (o meglio conservatori-liberali) sarà un atto di coraggio.
Finita questa buriana scatenata dal Coronavirus, si dovrà fare i conti con una situazione economica drammatica.
Allora, si dovranno dare delle risposte serie per evitare che la gente possa scegliere soluzioni "facili".


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