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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 15 marzo 2020

Caso Johnson, come si travisa la realtà!


Il caso del premier britannico Boris Johnson ha fatto discutere e qui in Italia ha fatto lanciare strali al mainstream.
Ora, un articolo di Daniele Meloni su "Atlantico Quotidiano", il quale è intitolato "Le parole di Johnson, la disonestà dei nostri fake media e il vero piano Uk contro il coronavirus" chiarisce ogni cosa.
Questo è lo stralcio più interessante:

"Il Regno Unito si sta comportando in modo diverso rispetto all’Italia e ad altri Paesi europei, vero. Nessuno può dire con certezza ora se le misure prese da noi o quelle che ha preso – e prenderà – l’Inghilterra porteranno a un contenimento dei contagi, dei decessi e dei guariti da Covid-19. È lecito sperare che in entrambi i casi le cose vadano per il meglio. Nella conferenza stampa di giovedì Johnson è stato affiancato dallo Scientific Advisor del governo, Sir Patrick Vallance, che ha esposto le motivazioni della strategia del Regno Unito nella lotta al virus. Siamo entrati nella seconda fase, definita delay, dopo che la prima denominata containment si è ritenuta superata. La fase delay prevede misure per ritardare il picco del virus – previsto in Uk tra 10/14 settimane – e l’imposizione di 7 giorni di auto-quarantena per tutti gli individui che soffrono di tosse, leggera febbre e raffreddore.Sono allo studio misure di restrizione dei movimenti e delle libertà personali come la chiusura di scuole, atenei e mezzi di trasporto, ma al momento il consiglio degli scienziati è quello di lasciare tutto così com’è. Critiche nei confronti di questo approccio – per alcuni troppo soft – sono state espresse anche all’interno dello stesso Parliamentary Party conservatore, con l’ex sfidante di Bojo alla leadership del partito, Jeremy Hunt, che ha manifestato la sua preoccupazione per la situazione.

D’altronde, in democrazia funziona così. C’è una maggioranza e ci sono le opposizioni, e spesso anche dissonanze all’interno della stessa maggioranza. In questi giorni stiamo assistendo alla beatificazione della Cina e del modello cinese in un curioso ribaltamento della realtà reso possibile solamente grazie al Minculpop del governo che preferisce fare passare l’Italia come untore globale del coronavirus piuttosto che accusare Xi e compagnia comunisteggiante di poca trasparenza nella gestione e nella comunicazione dell’emergenza; che preferisce additare Johnson come Tiranno Senza Cuore della Perfida Albione – terra ribelle all’Unione più sgangherata che la storia ricordi e quindi da punire e sputtanare sotto ogni punto di vista – e non accorgersi che, al momento, purtroppo, a morire a migliaia sono i nostri cari (fortunatamente ci sono solo 10 vittime nel Regno Unito per il coronavirus); che preferisce, senza alcuna certezza, definire folle le idee non tanto di Johnson a cui sono attribuite, ma di un comitato di esperti medico-scientifici che sta affiancando il primo ministro in questa crisi".

Prima di tutto, Johnson non ha mai detto che i Britannici debbano abituarsi a vedere i cari morire ma ha detto: "More families will lose their loved ones".
Questa frase significa: "Molte famiglie perderanno i loro cari". 
Dunque, il significato è diverso.
Johnson non è stato crudele ma realista.
Con questo non si vuole dire che i malati non saranno curati.
Semplicemente, si vuole tenere conto di un rischio reale.
Dunque, non si capisce questa reazione da parte del mainstream italiano che tanto attacca il premier britannico, il quale (oltretutto) è legittimato a governare attraverso un voto democratico.
Johnson è a Downing Street perché è stato votato, a differenza del nostro Giuseppe Conte, che tanto si paragona al predecessore di Johnson Winston Churchill e che è a Palazzo Chigi solo per un'alchimia di palazzo.
Conte è legittimato solo da un cavillo costituzionale e governa con una maggioranza nata da un accordo di palazzo. 
Johnson governa perché la maggioranza dei popolo britannico ha votato di più il suo partito. 
Oltretutto, come ho scritto prima, questo mainstream italiano attacca le politiche Paesi democratici come USA e Regno Unito, ignora ciò che sta facendo un altro Paese democratico come Israele, per via del vaccino che si sta sperimentando e che tra un paio di settimane sarà testato sull'uomo, mentre celebra la Cina, il Paese da cui questo casino è partito.
La Cina è un Paese totalitario ed il suo regime ha fatto di tutto per insabbiare la questione del Coronavirus, finché poteva farlo.
Ha tappato la bocca a vari scienziati che cercavano di mettere in guardia tutti dal pericolo che si stava correndo.
Eppure, il mainstream italiano ha accolto i cinesi come il Messia.
Addirittura, li dipinge quasi come dei "salvatori della patria". 
Forse, noi italiani non meritiamo la democrazia?
Forse, noi italiani meritiamo il fascismo o qualche regime comunisteggiante di stampo sudamericano, come il chavismo, o di stampo cinese?
I cantori che cantano "Bella ciao", dicendo che dobbiamo essere liberi e contro la dittatura fascista, sono le stesse persone che oggi baciano le natiche a Xi Jinping e gli stendono il tappeto rosso. 
Un Paese che accetta delle schifezze del genere è un Paese molto triste.
Presentare la Cina come un modello, quando è la causa del male, è una follia. 
Certamente, lo spettacolo che si sta vedendo è deprimente, com'è deprimenti quanto sta accadendo queste ore in cui noi italiani viviamo come dei reclusi senza avere fatto nulla di male. 



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