Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

mercoledì 11 marzo 2020

Israele combatte e sta vincendo il Coronavirus

Sul sito "Shalom", vi è un articolo intitolato "Come Israele sta combattendo e vincendo la guerra al Coronavirus. Lo racconta Giulio Meotti sul Foglio".
Questo è un suo stralcio:

"Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha definito il coronavirus "la peggior epidemia in cento anni", ha annunciato che la quarantena obbligatoria (quattordici giorni) riservata finora a turisti e cittadini che arrivino da determinati paesi europei e asiatici sarà estesa "a tutto il mondo". Nonostante i casi di coronavirus in Israele siano appena 58 a oggi, 80 mila israeliani sono già in autoquarantena. Israele ha nove milioni di abitanti. L'Italia, che ne ha sessanta, ha visto finora appena duemila autoisolamenti. La popolazione israeliana era pronta a "stare a casa". "Il mondo non finirà, se non possiamo batterlo conviveremo con il coronavirus", ha detto Eyal Waldman, il ceo dell'azienda di chip Mellanox, anche lui in quarantena. Del modello israeliano fa parte anche questo ottimismo. Boaz Lev, che dirige l'unità delle epidemie del ministero della Sanità, ha detto che la quarantena dipende dal fatto che gli israeliani "agiscono come cittadini modello"". 

Così si lavora bene.
Certamente, i cittadini israeliani hanno un grande senso civico.
I casi conclamati di Coronavirus in terra israeliana sono appena 58 contro gli oltre 10.000 del nostro Paese.
Circa 80.000 israeliani hanno scelto di mettersi in quarantena.
Questo è modo di comportarsi ed è molto diverso rispetto a quanto accade qui in Italia, in cui ci sono dei baldi giovanotti che fanno gli happy hour ai Navigli di  Milano e a Napoli, fregandosene del fatto che ci sia il Coronavirus.
Oltre al senso civico, gli Israeliani hanno anche un governo serio che, per esempio,  ha messo in quarantena obbligatoria tutti i cittadini che arrivavano da Paesi europei ed asiatici molto prima che il problema si fosse fatto serio in casa propria, e la ricerca scientifica, la quale non è bistrattata come lo è qui in Italia.
Del resto, basti vedere i ministri del governo israeliano.
Per esempio, il ministro dell'Agricoltura di Israele è un certo Tzachi Hanegbi, un signore che si è laureato alla Hebrew University di Gerusalemme.
La sua omologa del nostro Paese è Teresa Bellanova, una signora che sarà certamente una brava persona ma che (con il dovuto rispetto) non ha titoli di studio. 
La buona volontà può non bastare con certe cose. 
Queste cose sono armi contro il Coronavirus e faranno la differenza. 


Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.