L'articolo (ben scritto) è un'intervista al dottor Stefano Chiavelli, medico di base e direttore della RSA "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Conosco personalmente Chiavelli e posso dire che è serio.
Queste sono le sue parole che mi hanno colpito di più:
"La cosa che più ci ha amareggiato è la scarsa considerazione da parte di questo esecutivo. È da giorni che i medici finiscono in ospedale e qualcuno è anche morto, ma per chi sta a palazzo Chigi non siamo una categoria svantaggiata. E, soprattutto, al momento non vi è alcuna menzione di merito e di giusto sostegno economico alla categoria e addirittura si impedisce alla nostra cassa previdenziale Enpam di sostenerci economicamente. Ma vi pare normale che non ci facciano usare i nostri soldi? Ci auguriamo che il mondo politico locale e nazionale si renda conto di questa situazione e riesca a modificare il decreto “Cura Italia”, assolutamente inadatto".
I medici meritano rispetto.
Essi sono come i soldati che combattono in prima linea contro il COVID-19.
Per combattere un nemico in modo degno, servono i giusti equipaggiamenti.
Servono dei DPI (dispositivi di protezione individuale) efficienti che non siano come certe "mascherine" che sono state inviate in regione Lombardia e in Sicilia.
In più, vi è la questione del sostegno economico che non è menzionato nel decreto "Cura Italia", la quale è citata da Chiavelli.
Questo è un grosso vulnus del decreto in questione, com'è un vulnus il fatto che si impedisca alla cassa previdenziale dei medici Enpam di sostenerli.
Insomma, sembra di vedere il solito provvedimento preso in maniera "spettacolare" che però ha molte pecche.
Questo è male.
Intanto, noi dobbiamo stare a casa, anche per aiutare i medici nello svolgere il loro compito.
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