Come riporta "Il Secolo d'Italia", si fa definitivamente chiarezza sullo stupro di gruppo su una 19enne etiope nel maggio scorso a Roma. Il primo identikit degli stupratori parlava di “un biondo italiano e di due suoi amici”. A quel punto alcuni giornali avevano cavalcato politicamente la violenza. Un sito internet aveva persino attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
In realtà, a compiere lo stupro è stato un gruppo di migranti.
A compiere questo atto ignobile sono stati un tunisino ed un rumeno, i quali sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Roma.
Il tunisino è un trentacinquenne che fa il buttafuori.
Cosa diranno le "anime candide" della sinistra, le quali accusano chi non la pensa come loro di diffondere le fake news?
Su Facebook, mi è capitato di leggere un commento in cui si accenna al codice penale riguardo al diffondere le notizie false.
Dunque, lo stesso principio dovrebbe valere anche per chi diffonde fake news anche da sinistra.
Evidentemente, questi signori vogliono zittire gli avversari.
L'istituzione della commissione Segre è una prova di ciò.
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