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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 3 giugno 2019

La casta grillina

Riporto uno stralcio di questo articolo scritto sul blog "The Italian Tory", il quale è intitolato "Il Grillopardo: come cambiare tutto per perpetuare gli errori":
"Il tanto atteso voto su Rousseau (atteso si fa per dire) è giunto a confermare le nostre previsioni: Di Maio confermato alla testa del Movimento, e tante grazie, difficile ricordare votazioni di grande importanza in cui il voto della base non abbia dato ragione alla Kasta pentastellata (di questo ormai stiamo parlando). Il vicepremier ha letteralmente esultato per il risultato del voto, arrivando a fare affermazioni iperboliche (“record mondiali” di non si sa cosa, “Movimento che non perde mai” ed altre perle che vi risparmio…) tentando, nemmeno a una settimana dal voto, di farci dimenticare la batosta che i 5 stelle si sono presi. Ma non è questo a farci preoccupare di più, ormai siamo abituati a sentire i discorsi di questi personaggi, e tra un vaffa e un “honestà!” non stonano più nemmeno le sparate stratosferiche come quelle dopo il voto sulla piattaforma elettronica. Il vero problema non è ciò che questa gente dice, ma ciò che questa gente fa. Di Maio, riconquistato il “Trono di Spade” del grillismo, non ha intenzione di lasciarselo sfuggire alla svelta, e passa all’attacco contro Salvini sui temi di cui entrambi capiscono di meno, ossia quelli economici. Dopo la famosa letterina arrivata dall’Unione Europea, un ulteriore avvertimento all’Italia in merito alla mala gestione del debito pubblico da parte di questo governo, sembra che Salvini e Tria abbiano già compilato una risposta, e visto che il primo evidentemente si sente premier in pectore, Di Maio non sarebbe stato nemmeno consultato. La questione non è chiara e non possiamo fidarci delle dichiarazioni delle due parti, sta di fatto che il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo ha annunciato immediatamente il suo rifiuto per qualsiasi revisione di spesa pubblica (a detta sua benefica per l’economia) e dei provvedimenti assistenzialisti come il Reddito di Cittadinanza. Il problema qui non è Reddito di Cittadinanza o no, ma come un ministro si pone davanti al tema della spesa pubblica, quasi legittimando di fatto ogni tipo di spesa (e quindi anche ogni tipo di spreco) purché venga dallo stato, perché a detta sua a beneficiarne sarebbe l’economia".

Il Movimento 5 Stelle si è detto contro la "vecchia casta".
Però, esso stesso è oggi una casta.
Prendiamo, per esempio, Rousseau, la piattaforma online in cui votano gli iscritti del Movimento 5 Stelle.
Il caso di Di Maio è la dimostrazione paradigmatica di quanto sia antidemocratico il meccanismo di voto attraverso Rousseau.
Bocciato da milioni di Italia, Di Maio è stato salvato da 40.000 iscritti che hanno votato su Rousseau.
Inoltre, il Movimento 5 Stelle rappresenta quella politica assistenzialista ed illiberale che non porta nessuna ricchezza.
Il Reddito di Cittadinanza è solo un caso che dimostra ciò.
Intanto, i politici del Movimento 5 Stelle fanno esattamente quello che facevano gli altri.
Basti pensare agli ammiccamenti che vari esponenti del Movimento 5 Stelle fanno al Partito Democratico.
Si aggiunge a ciò l'incapacità.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.