Riporto questo stralcio dell'articolo:
"Scrive The Guardian (8/12/2018)
“I bagni dell’aeroporto internazionale Simón Bolívar di Caracas sono pieni di urina; i rubinetti a secco. Nella sala delle partenze, i passeggeri in lacrime si preparano all’esilio, incerti se e quando torneranno. Anche prima di uscire dal terminal è ovvio che la rivoluzione bolivariana, come le scale mobili dell’aeroporto, si è arrestata”. Inizia così un dossier del Guardian sul Venezuela. “Il 6 dicembre 1998, Hugo Chávez aveva proclamato una nuova alba della giustizia sociale e del potere popolare. ‘La risurrezione del Venezuela è in corso e niente e nessuno può fermarla’, aveva detto il populista di sinistra rivolgendosi a un mare di sostenitori euforici dopo la sua vittoria elettorale schiacciante. Due decenni dopo, quei sogni sono a brandelli. Il comandante è morto e la sua rivoluzione è in terapia intensiva mentre il caos economico, politico e sociale inghiottono quella che una volta era una delle società più prospere dell’America Latina. Quasi il 10% dei 31 milioni dei venezuelani è fuggito all’estero; di coloro che rimangono, quasi il 90% vive in povertà (…) Privazioni, fame, profonda apprensione e rabbia ribollente – anche tra gli orgogliosi chavisti – con un governo ormai incapace di soddisfare i bisogni più basilari dei suoi cittadini e la negazione di una crisi umanitaria senza precedenti nella storia moderna dell’America Latina”".
Ora, io riprendo un articolo da me scritto il 30 novembre scorso, il quale è intitolato "Quella Costituzione da cambiare".
Ora, riprendo il primo articolo di questa nostra Costituzione, che recita:
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Ora, riprendo il preambolo della Costituzione americana, il quale recita:
"Noi, il popolo degli Stati Uniti, al fine di perfezionare la nostra Unione, garantire la giustizia, assicurare la tranquillità all'interno, provvedere alla difesa comune, promuovere il benessere generale, salvaguardare per noi e per i nostri posteri il bene della libertà, poniamo in essere questa Costituzione quale ordinamento per gli Stati Uniti d'America".
Appare evidente che una delle due sia migliore dell'altra e (purtroppo) non è la nostra.
Nel preambolo della Costituzione americana si parla di benessere generale e di sicurezza.
Nel I articolo della nostra Costituzione si parla di "Repubblica democratica fondata sul lavoro".
In realtà, bisogna sapere leggere le cose.
Il preambolo della Costituzione americana mette al centro la persona.
Il I articolo della nostra Costituzione mette al centro il lavoro.
Quest'ultimo concetto è tipico del marxismo, un'ideologia che non tiene conto della persona, che (per carità di Dio) è anche lavoratrice.
Se pur di buon livello morale, questa nostra Costituzione è un compromesso tra ideologie liberali, cattoliche e socialiste.
Ora, l'ideologia socialista è di per sé dannosa ed incompatibile con i nostri valori.
Se comandassi io, la prima cosa che farei sarebbe mettere mano alla Costituzione, riformandola in senso più liberale ed "occidentale".
La seconda cosa che farei sarebbe l'abrogazione della legge Mosca del 1974, una legge che dà privilegi fiscali a sindacati e cooperative, che è frutto del compromesso prima citato e che è anche ingiusta.
Infatti, questa legge va contro il principio di libera concorrenza tra imprese.
Se debbo essere sincero, non vedo bene questa Costituzione.
Io sono tra coloro che vorrebbero una Costituzione simile a quelle delle grandi democrazie occidentali.
Questa nostra Repubblica italiana soffre di un compromesso con l'ideologia marxista, un'ideologia che (per esempio) mortifica la libertà di impresa e non solo.
Purtroppo, gli effetti del marxismo si sono visti.
Il caso del Venezuela è il paradigma di ciò.
Si vedono persone che rovistano tra i rifiuti per cercare un tozzo di pane, tirannia e morte.
L'Italia rischia di andare verso quella direzione, se continuerà a difendere questo sistema in cui si trova, un sistema che contempla anche questa pessima Unione Europea.
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