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mercoledì 26 dicembre 2018

C'è pericolo con il vulcano Marsili?

Su "Il Tempo", vi è un articolo intitolato "Eruzione Etna, sale l'allerta per lo Stromboli. E spaventa pure il "mostro" Marsili"
Riporto questo stralcio del succitato articolo scritto da Marco Caroni:

"La ripresa delle eruzioni che caratterizza in questi giorni di Natale l'Etna e che preoccupa i vulcanologi anche per il tipo di attività "stromboliana" in genere poco caratteristica del gigante siciliano, nelle scorse ore ha portato il Dipartimento della Protezione Civile a disporre il passaggio di livello di allerta da “verde” (che corrisponde all’attività ordinaria), al livello “giallo” per il vulcano Stromboli, distante diverse centinaia di chilometri dall’Etna. Proprio lo Stromboli, sistema estremamente attivo, infatti in queste ultime ore ha manifestato una intensificazione del dinamismo tipico di questo vulcano. Ma c’è un altro vulcano, ben più insidioso e decisamente meno conosciuto dello Stromboli che a meno di 100 chilometri di distanza da quest’ultimo è da anni un osservato speciale".

Sono un appassionato di vulcanologia e questo tema mi interessa.
Tra l'altro, la questione mi interessa anche perché Galati Mamertino (il paese di mia madre, in Provincia di Messina) non è lontano dall'Etna.
Quindi, sono anche preoccupato.
Ora, la questione del vulcano Marsili non può essere sottovalutata.
Il vulcano Marsili è un vulcano sottomarino, alto circa 3.000 metri, lungo 70 Km e largo 30 che si trova a largo delle coste sud-campane, calabresi e siciliane.
Dunque, si tratta di una sorta di vero e proprio massiccio vulcanico.
Questo vulcano fu scoperto nel 1920 da Luigi Ferdinando Marsili.
Esso è ancora poco noto ma è diventato sempre più oggetto di attenzioni per i segni crescenti attività che esso sta dando.
Questi segnali si sono moltiplicati tra il secondo semestre del 2017 ed il primo di quest'anno, anche se il CNR lo sorveglia dal 2005.
Il rischio è che le attività possano creare nuove bocche eruttive, con il collasso dell'edificio vulcanico.
Se una cosa del genere si verificasse ci sarebbe il rischio di tsunami.
Il timore è che l'Etna, lo Stromboli e Marsili possano essere collegati.
Ricordo che vulcani come l'Etna e lo Stromboli hanno lave acide, ossia lave ricche di silice (o biossido di silicio, SiO₂).
Le lave acide sono viscose e perciò faticano ad uscire.
I gas si accumulano nel camino vulcano e questo favorisce i fenomeni esplosivi.
Guarda caso, vulcani come il Vesuvio, Marsili, lo Stromboli e l'Etna sono tutti stratovulcani, ossia vulcani con pendii molto ripidi.
Questo avviene a causa della viscosità delle lave.
Il fatto che questi vulcani del nostro Paese eruttino tutti lave acide può essere un indizio di un collegamento tra di essi.
Per questo, serve molta attenzione.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.