Prendo queste parole scritte su Facebook da un'amica residente in Israele:
"Un Augurio di Buon Natale a Tutti i Cristiani nel Mondo soprattutto a quelli Perseguitati nel silenzio di tutti.
Yerushalayim,Yisra'el".
Ringrazio l'amica.
Ora, noi abbiamo la fortuna di potere festeggiare il Natale di nostro Signore e lo riduciamo a cene, pranzi e regali, che sono tutte belle cose ma che rischiano di mettere in secondo piano ciò che conta veramente di più.
Tuttavia, tra di noi c'è chi non vorrebbe festeggiare il Natale, perché lo reputa un impiccio o perché lo reputa "una cosa non da buon lavoratore".
Queste persone ragionano in modo insipiente.
Per contro, mi viene da pensare ai tanti cristiani perseguitati che non possono festeggiare una festa così importante per come si deve.
Per esempio, mi viene in mente quanto accaduto nel Natale del 2010 a Rizokarpaso, una città della sedicente Repubblica di Cipro Nord, una repubblica riconosciuta solo dalla Turchia, in cui la messa fu interrotta dalle autorità.
Noi abbiamo questo grande tesoro, che è la possibilità di festeggiare una festa così importante per la nostra religione e la nostra cultura, e preferiamo fare altro, in nome di una certa "modernità".
Questo è molto grave e rischiamo di pagarlo pesantemente.
Forse, faremmo meglio ad evitare certi ragionamenti stupidi e controproducenti, per potere recuperare il senso reale di una cosa così importante.
Tra di noi c'è chi non vuole festeggiare il Santo Natale ma in altre parti del mondo c'è chi non vuole farlo festeggiare agli altri.
Nessun commento:
Posta un commento