Riporto questo stralcio dell'articolo:
"Non so di quali gravi problemi psicologici io soffra ma ogni volta che vedo in tv il presidente Mattarella mi sento uno straniero in patria. Anzi peggio, sento lui come il commissario, il proconsole inviato dalla Ue nel protettorato dell’Italistan per sedare le popolazioni ribelli. Nel mio stato allucinatorio lo vedo come un regnante assiro-babilonese, frutto di altre epoche e di altri mondi e il suo stile, il suo linguaggio, il suo incedere, il suo sontuoso copricapo bianco mi sembrano confermarlo. Sarà sicuramente una mia debolezza mentale, un trauma infantile o prenatale, ma non riesco mai a riconoscermi in quello che dice. Anzi penso quasi sempre il contrario di quel che dice, a parte il fondo inevitabile di ovvietà atmosferica e istituzionale con cui incarta il tutto e che è retaggio del suo ruolo protocollare".
Invece di continuare a dire che c'è il populismo, il presidente della Repubblica dovrebbe chiedersi come mai esiste il populismo.
Se c'è il populismo (termine piuttosto generico con cui si indica chi non risponde a certi a "canoni") un motivo ci sarà.
Ricordo che prima della salita del Governo tecnico presieduto da Mario Monti il Movimento 5 Stelle prendeva percentuali veramente irrisorie di voti.
Dopo la salita al potere di Monti e dei suoi tecnici, che ci hanno dissanguati, il Movimento 5 Stelle ha iniziato a prendere voti.
Dunque, questo sistema non piace ai cittadini perché li ha impoveriti.
Questo è un dato di fatto.
Con Monti al governo, molte aziende hanno chiuso i battenti.
Dunque, il presidente Mattarella dovrebbe porsi molte domande.
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