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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 4 dicembre 2018

Quel simbolo di Venezia da salvare



Noi abbiamo un dovere verso una città come Venezia.
Infatti, a Venezia vi sono importanti opere, come il Ghetto ebraico e come la Basilica di San Marco.Proprio quest'ultima è un simbolo.
Infatti, essa fu realizzata nell'832, sul modello di una chiesa che non esiste più: la Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli.
Quest'ultima fu una delle chiese più importanti della capitale dell'Impero Romano (dal 330 al 395) e dell'Impero Romano d'Oriente (dal 395 al 1453), dopo la Basilica di Hagia Sophia.
Fu voluta dall'imperatore Costantino I (27 febbraio 274-22 maggio 337) e fu una sorta di "nuovo Pantheon" della Nuova Roma cristiana, Costantinopoli.
Infatti, in essa furono collocati i cenotafi ed i reliquiari degli Apostoli.
Anche le ossa dell'imperatore Costantino I riposarono lì. come quelle del suo successore Teodosio I (11 gennaio 347-17 gennaio 395), il quale promulgò l'Editto di Tessalonica nel 380, quell'editto che fece del Cristianesimo la religione di Stato dell'Impero Romano.
Ora, questa chiesa rimase in piedi fino al 1464.
Dal 29 maggio 1453, Costantinopoli e l'Impero Romano d'Oriente non esistevano più.
Al loro posto, ci furono la islamica e turca Istanbul e l'Impero Ottomano, con l'ignavia di un Occidente ripiegato su sé stesso.
Il sultano turco Mehmet II (Maometto II, 29 maggio 1432-3 maggio 1481) decise di trasformare la basilica cattedrale di Hagia Sophia in moschea, dopo che i suoi giannizzeri entrarono dentro l'edificio abbattendone le porte a colpi d'ascia, uccidendo i preti che dicevano messa e le donne ed i vecchi in preghiera e stuprando i bimbi sugli altari.
Poi, per farsi bello con i cristiani bizantini superstiti, decise di nominare il Patriarca nella figura dell'anti-unionista Gennadio Scolario (ostile ad ogni accordo con Roma, cosa che favorì gli Ottomani) e relegò la sede patriarcale proprio nella Basilica dei Santi Apostoli.
Tuttavia, i musulmani colonizzarono il quartiere in cui sorgeva la chiesa e divennero ostili verso i cristiani.
Così, la chiesa fu abbandonata nel 1464.
Mehmet decise di buttarla giù e di realizzare al suo posto la Moschea del Conquistatore (in turco Fatih Camii) che è ancora oggi il suo mausoleo.
L'intento del sultano fu molto semplice: distruggere la presenza cristiana di Costantinopoli, a cominciare dai suoi simboli.
Ricordo che nel 313 AD, l'imperatore Costantino I promulgò l'Editto di Milano, il quale rese legale il Cristianesimo.
Nel 380, l'imperatore Teodosio I promulgò l'Editto di Tessalonica.
Il sultano turco decise di proporsi come "nuovo Costantino" e "nuovo Teodosio", per l'Islam.
Quando il Papa Pio II (al secolo Enea Silvio Piccolomini, 18 ottobre 1405-14 agosto 1464) gli scrisse, invitandolo a convertirsi al Cristianesimo in cambio del riconoscimento come "nuovo Cesare", il sultano gli rispose scrivendogli che era già un erede di Cesare.
Egli ebbe anche in testa la conquista di Roma, che rischiò di concretarsi con l'attacco ad Otranto del 1480.
Come si propose (ed impose) come erede Costantino I e di Teodosio I, conquistando Costantinopoli, così egli tentò di erigersi e "novello Augusto" o un "novello Cesare", conquistando Roma.
Fortunatamente, Roma non fu conquistata, anche se ancora oggi l'Islam più fondamentalista brama ciò.
Per questo, noi abbiamo il dovere di difendere i nostri simboli e la nostra storia.
Venezia ha quel gioiello che è la Basilica di San Marco.
Quella chiesa è erede diretta di quell'edificio che in passato fu meta di pellegrinaggio e che oggi non c'è più.
Noi abbiamo il dovere di salvaguardare Venezia anche per questo.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.