Questo è uno stralcio dell'articolo de "Il Giornale" che ne parla:
"Sarà pure un avvocato, ma parla come un pm. Giuseppe Conte si presenta al Senato e snocciola i punti del suo programma: per molti analisti il suo è un discorso generale, come è normale quando si va a chiedere la fiducia.
Ma se si leggono in filigrana le sue dichiarazioni, si scopre che non è cosi. Il capitolo giustizia, ad esempio, è tutto costruito con toni muscolari e ha venature giustizialiste. Il premier non si fa mancare niente e annuncia l'inasprimento delle pene contro i corrotti, un vecchio mantra del partito dei giudici, e ancora l'utilizzo degli agenti sotto copertura, tema assai caro all'ex pm di Mani pulite Piercamillo Davigo, e l'allungamento dei tempi della prescrizione, che Forza Italia vede come il fumo negli occhi. Non basta: fra squilli di tromba si preparano le celle «per i grandi evasori». Infine, Conte recupera uno storico cavallo di battaglia della gauche: «Il conflitto di interessi, vero tarlo del Paese».".
L'auspicio è che queste misure proposte dal premier Giuseppe Conte non passino.
Il giustizialismo non porta nulla di buono.
Anzi, esso è pericoloso.
Infatti, oltre a disincentivare gli investimenti e ad essere profondamente illiberale, il giustizialismo può rovinare anche le vite delle singole persone.
Questo è già accaduto.
Con il nostro sistema, una persona che finisce sotto processo rischia di stare per anni sulla graticola.
Magari, alla fine questa persona risulta essere innocente e così è rovinata, finanziariamente ed umanamente.
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