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sabato 23 giugno 2018

Cannabis light? Giusto non commerciarla!

Su "Il Giornale", vi è un articolo di Francesco Maria Del Vigo che è intitolato "Cannabis light perché è giusto l'alt alla vendita".
Riporto questo stralcio dell'articolo:


"Io, che la marijuana light me la sono fumata, dico che ha ragione il Consiglio superiore della Sanità.

È giusto ritirarla dal mercato per almeno un paio di motivi.

Innanzitutto si tratta di una maiuscola paraculata che lo Stato non può permettersi. Vi pare possibile che dal tabaccaio vendano bustine di marijuana con le seguenti indicazioni: non si mangia, non si beve, non si fuma. E quindi cosa si fa con questa benedetta marijuana light? La si colleziona. Sì esattamente, come fosse un francobollo o una moneta antica. Voi avete mai conosciuto uno che collezioni rosmarino, salvia (occhio che ne esiste anche un tipo allucinogeno, la divinorum venduta legalmente fino ai primi anni duemila) oppure cime di rapa? Ovviamente no, sarebbe fuori di testa, un cretino, praticamente un drogato. Ancora di più se si compra cime di marijuana per metterle in bella mostra in una vetrinetta appesa in salotto. Quella è roba da fumare, è talmente ovvio che non c'è neppure bisogno di scriverlo, anzi è così evidente che lo si capisce anche se si scrive l'esatto opposto: cioè che non si deve fumare
.".

Basti pensare anche alle sigarette normali.
Ricordo che qui in Italia vige il monopolio di Stato per ciò che concerne i tabacchi.
Dunque, lo Stato guadagna con il tabacco.
Sappiamo tutti cosa fa il fumo.
Ergo, lo Stato guadagna sulla pelle delle persone.
Secondo quanto riportato da un articolo del sito "Bergamo Post", nel 2010, lo Stato ha guadagnato ben 13 miliardi e 700 milioni di Euro dal tabacco. 
Ricordo che lo Stato spende anche 7,5 miliardi di Euro ogni anno per i danni da fumo.
Dunque, se la cannabis fosse stata trattata come il normale tabacco, lo Stato avrebbe avuto altri guadagni da essa.
La cannabis non è meno pericolosa del tabacco.
Essa ha il THC , il Delta-9-amminotetracannabinolo, il quale, per esempio, danneggia i neuroni dell'ippocampo, la parte del cervello che è deputata alla memoria a lungo termine.
Il fatto che il THC nella cannabis light sia più leggero non cambia molto le cose.
Infatti, o si liberalizza la vendita di ogni tipo di cannabis, com'è avvenuto in California, o si vieta la vendita di ogni tipo di essa. 
Se si liberalizzasse la vendita di ogni tipo di cannabis, la si dovrebbe trattare come il tabacco, mettendo in mostra anche gli effetti negativi.
In questo caso, le vie di mezzo non servono.
Da non fumatore convinto, ritengo giusto non commerciarla. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".