L'amica e collaboratrice Francesca Padovese mi ha segnalato un libro di José Antonio Ureta intitolato "Cambio di paradigma. Continuità o rottura nella riflessione della Chiesa?".
Da cattolico "conservatore", sono il primo a trovare discutibili alcune prese di posizione di Papa Francesco, specie nell'ambito politico.
Non condivido, per esempio, la sua presa di posizione pro-Palestina.
Non condivido neppure la sua presa di posizione riguardo ai migranti.
Comunque, io sono sempre più convinto che la Chiesa di Papa Francesco sia il "campo di battaglia" di cui scrisse nel suo libro "Rivoluzione e controrivoluzione" il professor Plinio Correa de Oliveira.
Nella Chiesa di oggi vi è uno scontro tra coloro che vorrebbero rendere "più negoziabili" quei valori non negoziabili e che sono aperti all'immigrazione e coloro che la pensano nel modo opposto.
A fronte di un laicismo aggressivo come quello di oggi, questo è uno svantaggio.
Il Papa ha la responsabilità di guidare la Chiesa e di mantenerne la direzione anche in questo momento difficile.
Il futuro della Chiesa e di noi cattolici rappresenta ancora oggi un'incognita.
Noi abbiamo il dovere di pregare.
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