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mercoledì 27 giugno 2018

USA ed occidente, c'è una guerra civile strisciante?

Sul blog "Gli Occhi della Guerra" vi è un articolo di Roberto Vivaldelli che è intitolato "USA, la guerra civile è iniziata: ecco tutti i segnali del conflitto".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Gli Stati Uniti vanno verso una sorta di guerra civile? Contro il presidente eletto Donald Trump si è scatenata una vera e propria “isteria collettiva” come mai prima era accaduto nella storia degli Stati Uniti. Tutto il mondo liberal e progressista, così come quello della sinistra radicale, compresi anarchici e femministe, è sceso nelle strade per esprimere il proprio dissenso nei confronti del presidente repubblicano, ancor prima che si insediasse. In concomitanza con l’Inauguration Day, importanti manifestazioni, che hanno radunato centinaia di migliaia di persone, si sono svolte a Washington D.C. e in quasi tutte le più importanti città degli Stati Uniti e del mondo.

La festa dell’insediamento del 45 esimo presidente degli Stati Uniti è stata la dimostrazione di un profondo scontro in atto mai sopito, simbolo di una nazione spaccata. E oggi, a circa un anno e mezzo dal giuramento di Trump, i segnali di una “guerra civile” non si sono certo attenutati. Anzi.


La guerra civile è già iniziata
Glenn Harlan Reynolds, professore di diritto all’Università del Tennessee, ha pubblicato su Usa Today un’analisi molto interessante su ciò che sta realmente accadendo negli Stati Uniti, esaminando lo scontro aperto in atto tra liberal e trumpisti, che rischia di peggiorare ogni giorno. “Hollywood ha sostanzialmente trasformato i suoi prodotti e i suoi premi in vetrine per ‘la resistenza’. Gli americani – osserva – si stanno già classificando in comunità rosse o blu. E a Washington i funzionari di Trump si rendono conto che molte persone non vogliono uscire con loro a causa della politica”.



L’intolleranza elitaria dei liberal ha preso il sopravvento e rischia di sfociare in guerra civile. Caso esemplare quello della portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, cacciata da un ristorante di Lexington, in Virginia, perché “colpevole” di lavorare per Donald Trump. “La scorsa notte – ha scritto su Twitter – mi è stato detto dalla proprietaria di un Red Hen a Lexington, in Virginia, di andare via perché lavoro per Trump e io l’ho cortesemente lasciato”.“Sembra un fatto minore – sottolinea Reynolds – ma sarebbe stato impensabile una generazione fa”. “Non ricordo un momento analogamente tribale nella storia recente”, ha ammesso lo storico Jon Meacham.

Prima era toccato al consigliere politico Stephen Miller, definito da un cliente “fascista” in un ristorante messicano della capitale: poi è stata la volta della segretaria alla Sicurezza nazionale statunitense Kirstjen Nielsen, costretta a fuggire da un locale a Washington per via di una dura contestazione. Un episodio dietro l’altro che la dice lunga sul momento convulso che stanno attraversando gli Usa
".

Questa "guerra civile strisciante" è in atto negli USA, com'è in atto qui in Europa.
Basti leggere i post scritti su Facebook contro il ministro degli Interni Matteo Salvini o certe manifestazioni contro la Lega ed il centrodestra.
Per lungo tempo, quella élite "liberal" e progressista ha egemonizzato la cultura in venti di questi ultimi anni.
Questa élite progressista ha parlato più volte di un mondo "senza frontiere", di un mondo relativista in cui non esistono radici culturali né religioni (ritenute da questa élite fattori di scontro) e di un "senso del dovere" verso il Terzo Mondo.
Per questa élite progressista, noi (occidentali) ci dovevamo sentire in colpa di ogni male e di ogni problema degli altri.
Questo ha portato al pauperismo e all'odio sociale nei confronti di coloro che hanno sempre difeso le identità e le culture dei popoli e di coloro che hanno sempre difeso idee fondanti della nostra società, come la difesa della proprietà privata, della famiglia e della vita.
Ora, la musica è cambiata.
Quel mondo teorizzato dai progressisti non esiste nella realtà.
C'è una reazione a ciò e questa élite "pacifista" e progressista non ci sta a perdere l'egemonia.
Questa élite abbraccia la violenza (che ha sempre detto di aborrire) ed arma la gente demonizzando i propri avversari, anche attraverso notizie false, oltre che attraverso l'insulto.
Così facendo, però, si manda in frantumi la coesione della società

1 commento:

  1. Purtroppo in America tutte queste rivolte sono sovvenzionate dal solito Soros e certamente non era mai successo prima che si scatenassero in questo modo, ma c'è un detto inglese che dice empty boxes make the most noise, scatole vuote fanno grande rumore, ma credo che siano di più i cittadini contenti che voteranno per i repubblicani alle elezioni di mid term
    In Italia forse fate caso al razzismo nei confronti della Lega di Salvini ma questa specie di razzismo ha dato i suoi frutti negativi a partire dal 1994, con tutta la sinistra e la magistratura schierata per abbattere Berlusconi.
    Magari fossero stati solo così contro Berlusconi

    RispondiElimina

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