Nato nel 1953 e figlio di umili commercianti, egli starebbe diventando il primo presidente di sinistra, tenendo conto del fatto che Benito Juarez (1858-1887) fu un liberale ed anticlericale (ma non marxista) e Pancho Villa ed Emiliano Zapata (miti riconosciuti dalla sinistra) furono assassinati dopo la rivoluzione (1910-1911) contro il dittatore Porfirio Diaz.
Ci fu Plutarco Elias Calles (1887-1945) che fu un nazionalista di sinistra e nemico della cristianità.
Ancora oggi, Calles potrebbe essere il soggetto che si potrebbe accostare alla sinistra
Amlo, invece, non ha un'ideologia ben definita.
Non ha mostrato posizioni contro il Vaticano (cosa che ebbero Juarez e Calles) né ha subito minacce dai poteri forti criminali.
Questo ultimo aspetto deve lasciarci qualche perplessità.
Di norma, una persona che combatte fattivamente e con efficacia contro certe organizzazioni sono minacciate apertamente e rischiano la vita.
Come riporta "Il Giornale",forse per la vaghezza dei suoi pensieri l'altro ieri allo Stadio "Azteca" di Città del Messico, Amlo ha detto che appena presidente ripristinerà "lo stato di diritto" e la farà "finita con la corruzione" - mai nessuno ha mai pensato neanche lontanamente di farlo fuori.
Certamente, la sua vicinanza ai maoisti non sembra molto rassicurante.
Sconfitto dal candidato di destra Felipe Calderon nel 2006 e da quello del Partito Rivoluzionario Istituzionale Enrique Pena Nieto nel 2012, Obrador è oggi favorito nella corsa alla presidenza.
Vedremo cosa farà, anche se sono scettico.
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