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sabato 23 giugno 2018

Il caso di San Giovanni Fisher, quando il cattolicesimo difese la libertà di coscienza

Il 22 giugno 1535, San Giovanni Fisher fu messo a morte sul patibolo.

Vescovo di Rochester dal 1504, San Giovanni Fisher (nato nel 1469 a Berverley) fu decapitato per avere difeso la Chiesa cattolica in Inghilterra e per avere difeso la libertà di coscienza.
Nel 1534, re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) ruppe con la Santa Sede ed assunse il controllo della Chiesa inglese.
Lo fece perché Papa Clemente VII non accordò l'annullamento del suo primo matrimonio con Caterina d'Aragona, il che non gli avrebbe permesso di portare all'altare Anna Bolena, con la quale egli aveva una relazione.
Ora, il re impose ai vescovi un giuramento di obbedienza.
Poi, estese questo obbligo anche ai politici ed ai maggiorenti laici.
Alcuni giurarono per convinzione.
Basti pensare (ad esempio) all'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, che era filo-protestante e che vedeva nello scisma una possibilità di fare vincere il protestantesimo in Inghilterra.
Altri, invece, giurarono per timore di essere accusati di praemunire, di reato di lesa maestà, come accadde al cardinale Thomas Wolsey nel 1530.
Altri ancora, invece, giurarono senza sapere cosa comportasse il giuramento.
Infatti, alcuni prelati, come Edmund Bonner (1500-6 settembre 1569), giurarono ma non vollero il protestantesimo.
Bonner divenne vescovo di Londra nel 1540, dopo essere stato vescovo di Hereford dal 1538 al 1539.
Quando poi la politica scismatica andò verso il protestantesimo, durante il regno di re Edoardo VI (28 gennaio 1547-6 luglio 1553), Bonner tornò alla Chiesa cattolica e per questo fu privato della sua sede a Londra nel 1549 e rimpiazzato dal protestante Nicholas Ridley.
Con la salita al trono della figlia di primo letto di re Enrico VIII, la regina Maria I, Bonner fu restaurato il 5 settembre 1553.
Fu deposto dalla regina Elisabetta I nel 1559 e morì in carcere dieci anni dopo.
San Giovanni Fisher, invece, non giurò.
Egli capì che non ci fu solo in ballo la libertà della Chiesa in Inghilterra (libertà che fu sancita dalla Magna Charta Libertatum nel 1215) ma anche la libertà delle coscienze.
Infatti, dire che "il re non poteva essere a capo della Chiesa" avrebbe comportato la pena di morte per chi l'avrebbe sostenuto.
Ciò accadde.
Ergo, il re non voleva essere solo il padrone dei diritti corpi ma voleva avere voce in capitolo anche riguardo ai diritti delle anime.
San Giovanni Fisher fu un martire della fede e della libertà.
Papa Paolo III (al secolo Alessandro Farnese, 29 febbraio 1468-10 novembre 1549) cercò di salvarlo, dandogli il cappello cardinalizio e portandolo a Roma.
Il re non volle liberarlo dalla prigione nella Torre di Londra e disse che il Papa "non avrebbe trovato la testa su cui mettere la berretta".
San Giovanni Fisher affrontò la morte con coraggio.
Come riporta il sito "Santi e Beati", quando fu svegliato alle 5.00 AM per annunciargli che la sua decapitazione sarebbe avvenuta alle ore 10.00 AM, egli disse:

"Bene, posso dormire ancora un paio d’ore".

Qui si vide la sua santità.



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