Vi suggerisco di leggere un giornale molto interessante.
Il giornale in questione è "L'Informale".
Esso si presenta così:
"L’Informale nasce nel novembre 2015 in virtù di un’idea e di una riflessione.
L’idea è quella di creare un sito di informazione che offra ai lettori un prodotto editoriale diverso e in grado di distinguersi nel mare magnum di internet. Un obiettivo che si pongono tutti i siti di informazione, che spesso si dichiarano originali o superiori alla concorrenza per qualità, affidabilità, autorevolezza, velocità. “Le notizie che gli altri non danno”, “I segreti che nessuno vi dice”, “Le verità scomode che gli altri tacciono”. Peccato che siano tutti così, salvo poi offrire “notizie che non si trovano altrove” ma che in realtà, se non sono bufale conclamate, generalmente si leggono ovunque.
Cosa fare per essere diversi e offrire ai lettori un prodotto davvero nuovo? Semplice, non toccare gli argomenti che trattano tutti i blog e le testate in lingua italiana: la politica nazionale, le beghe tra partiti, le lotte tra correnti, le teorie dei complotti, la propaganda cattura-click su immigrati, gender, riforme reali o immaginarie.
L’Informale non ne parla, preferendo rivolgere l’attenzione su una realtà lontana ma centrale: Israele e il Medio Oriente.
E qui arriva la riflessione: in tempi di Terza Intifada, l’atteggiamento degli organi di stampa e dei media in generale non sembra essere stato particolarmente benevolo nei confronti di Israele. Inspiegabile, se si pensa che è convinzione più o meno comune che i giornalisti occidentali siano schierati apertamente con Israele, che le “lobby sioniste” dominino e condizionino l’informazione e che l’occidente sostenga apertamente le ragioni israeliane. Non sembra essere così, a cominciare dalle continue e insistenti condanne dell’Onu e dall’atteggiamento delle varie organizzazioni filantropiche e terzomondiste. Considerando la neutralità pavida della Comunità europea e l’ambiguità delle due superpotenze Usa e Russia, si può dire che Israele, pur definita “l’unica democrazia del Medio Oriente”, sia lasciato solo. Logiche conseguenze l’informazione distorta, la propaganda anti-sionista (spesso antisemita), la disinformazione raramente smascherata.
L’Informale nasce con questi obiettivi: offrire ai lettori un prodotto nuovo e originale e far conoscere Israele e il suo punto di vista, pur evitando qualsiasi tentazione di tifo da stadio o informazione manipolata, non verificata o propagandistica. E con Israele far conoscere il popolo ebraico.
Far conoscere Israele e il popolo ebraico non significa solo sostenerne le ragioni in tempo di guerra, ma anche e soprattutto divulgarne la storia, la cultura, gli usi e i costumi. Dalle ricette alle barzellette, dai personaggi famosi all’arte, dagli stili di vita delle comunità ebraiche in Italia e in Europa alla letteratura, dalle tradizioni alle scoperte scientifiche e tecnologiche.
Dagli argomenti più leggeri a quelli più impegnati, come le origini dell’antisemitismo, le testimonianze sulle deportazioni, gli errori del passato da non dimenticare e non ripetere. Lo vogliamo fare con una squadra appassionata e competente, composta da autori scelti e appositamente selezionati perché profondi conoscitori della cultura ebraica alla quale appartengono o semplicemente innamorati di Israele e del suo popolo.
Sono anche riportati articoli di attualità presi da altre fonti, sempre citate, e sull’home page si trova la sezione “feed amici” in cui sono aggregati gli articoli di alcuni siti scelti da noi.".
Questo network mi piace molto perché è gestito da persone che vogliono veramente fare una controinformazione rispetto ad una propaganda che (purtroppo) si sta mostrando essere dominante o quantomeno molto forte.
Questa propaganda viene presentata come una "campagna di lotta alla povertà" ma in realtà essa nasconde l'antisionismo, che altro non è che il "volto più presentabile" dell'antisemitismo.
Infatti, non pochi sono i siti ed i giornali che attaccano Israele, accusandolo di "occupare dei territori non suoi", quando in realtà esso è minacciato pesantemente.
Purtroppo, in questa Italia e in questa Europa si stanno affermando idee di questo tipo, anche nel mondo politico.
Qui in Italia, per esempio, vi sono esponenti della sinistra e del Movimento 5 Stelle (oltre a qualche neofascista) che si espongono con teorie assurde ed infondate contro lo Stato di Israele.
I soprusi si fanno in tanti Paesi (come, per esempio, molti Paesi islamici o la Cina) e tutto tace.
Invece, quando Israele si muove per difendere i propri confini, ci sono manifestazioni di ogni tipo, alcune delle quali sono veramente becere.
Evidentemente, qualcosa non va.
Ricordo che in Israele tutti vivono in sicurezza e in pace.
Vi è un governo democratico e liberale.
Si fanno grandi studi di tecnologia e di scienza che possono veramente essere utili all'umanità.
Purtroppo, qui in Italia si parla troppo poco di ciò mentre si accusa Israele di fare chissà quale male ai "poveri ed inermi Palestinesi", che tanto poveri ed inermi non sono.
Mi pare giusto fare una "controinformazione" perché la gente comune non sa come vanno le cose nel mondo.
Riguardo alla questione di Israele, l'ignoranza è doppia.
Dunque, ben vengano giornali come "L'Informale", con il quale sarei anche ben lieto di collaborare.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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