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giovedì 3 maggio 2018

Concerto del 1 Maggio, una pessima manifestazione

Sul sito "Oltre la Frontiera", vi è un articolo intitolato "Concerto del Primo Maggio, una ricorrenza contro il lavoro".
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Il concerto del Primo Maggio, però nasce anche in un contesto ben preciso. Innanzitutto i partiti di sinistra, facendo seguito alle già acute metamorfosi palesatesi durante la segreteria Berlinguer, avevano iniziato un percorso di cambiamenti importanti, come la famosa Svolta della Bolognina, con la quale il PCI si trasformava in PDS, rinnegando l’esperienza comunista e avvicinandosi, anche in via ufficiale, a un approccio globalista non solo dell’economia, ma anche dello Stato. La “svolta” corrispose a un periodo di dibattito invero piuttosto lungo, cominciato il 27 novembre 1989 e terminato il 3 febbraio 1991. Giusto in tempo per il secondo “concertone” che si sarebbe svolto da lì a qualche mese.

Le ragioni del cambiamento erano fin troppo ovvie, e si ricollegavano con eccezionale tempismo ad un altro evento catalismico, ovvero la caduta del muro di Berlino il 9 novembre dello stesso anno.

Insomma, parliamo di un’epoca di grandi trasformazioni culturali nel novero della sinistra mondiale i cui effetti, come ormai sappiamo, sono stati l’abbandono non soltanto dei principi marxisti, ma di qualsiasi approccio di tutela politica o statale al lavoro.

Lo avrebbero dimostrato in modo fin troppo netto i primi governi di centro-sinistra, la cui ossatura principale era proprio quel PDS nato dalle ceneri del PCI, che di fatto privatizzano gran parte dell’industria di Stato tra il 1996 e il 2001. Lo avrebbero confermato le iniziative sempre tententi a sminuire la sovranità nazionale (economica come politica) a partire dal 1992 per finire con le ultime peripezie dei governi targati PD di recente formazione.

Mentre il concerto nasceva, il lavoro perdeva. Ma non sembravano accorgersene in tanti, visto che i numerosi giovani che ogni anno affollavano la piazza romana dimostravano di avere interesse solo per tre cose: prendersela con i governi di centrodestra, con Berlusconi e di urlare un’appartenzenza generica a una “sinistra” ormai capitalizzata soltanto nel gridare sempre più antifascismi a destra e a manca ma, di fatto, anche anticomunismi completamente inutili (in questo non molto differenti dalle critiche che venivano proferite al Berlusconi stesso e ai suoi comunisti immaginari).

Si parte già nel 1991 quando i Gang, gruppo folk rock militante italiano, invita con un proclama rivolto ai lavoratori, allo sciopero generale contro l’allora governo Andreotti, eseguendo il brano Socialdemocrazia al posto di Ombre Rosse. Elio e le Storie Tese si dava poi al grillismo antelitteram, del resto appena prima dello scandalo di Mani Pulite, criticando la corruzione dei politici.

Nel 1993 Piero Pelù se la prese con Giovanni Paolo II accusandolo di occuparsi troppo di sesso e poco di temi religiosi.

Anno 2003, piena era berlusconiana. Magistratura stra-politicizzata comincia a far vedere i sorci verdi al dottor Berlusconi, il quale non ci sta e reagisce con ogni mezzo, anche non propriamente limpido. Daniele Silvestri lo critica pubblicamente.

Stagioni su stagioni in cui si alternano sempre gli stessi temi: la generica protesta contro il governo di turno (ancora più feroce se berlusconiano), un generale sottinteso al sesso libero di sessantottina memoria, cantanti e vip che si spacciano per capofila rivoluzionari pseudoproletari, bandiere sindacali messe lì come orpelli, senza dimenticare le birre, le cannabis e chissà quali altri sostanze di varie entità
.".

A parte l'opinione su Berlusconi, del quale ritengo che l'operato riguardo alla magistratura sia stato corretto, concordo in pieno con quanto scritto nell'articolo.
Il "Concertone" del 1 maggio ricorda pedissequamente le manifestazioni becere organizzate nel 25 aprile.
Infatti, come nelle becere manifestazioni del 25 aprile si celebra l'odio tra gli italiani, che vengono divisi in "antifascisti" (coloro che partecipano a quelle manifestazioni) e "fascisti (gli altri), anche quanto accade nei concerti del 1 maggio celebra di fatto l'odio.
Così, in quei concerti si insultano coloro che non sono di sinistra, come se i lavoratori fossero solo a sinistra.
Capofila di ciò non sono operai e semplici persone ma cantanti famosi, vip e uomini di spettacolo che, evidentemente, fanno queste cose per avere notorietà.
Insomma, si tratta di gente proletaria a parole ma capitalista nei portafogli.
Questa è ipocrisia.
Questa sinistra ha tanto predicato l'odio sociale contro i "borghesi e reazionari" e ha insegnato ai suoi accoliti a disprezzare la ricchezza...a meno che non sia propria.
Qui sta il punto.
Il pensiero della sinistra è ipocrita e non trasmette veri valori.
Essa vuole dare lezioni di morale agli altri ma non guarda in casa sua.
Per esempio, vuole sputtanare il presidente Berlusconi sulla questione del caso "Ruby" ma nelle sue manifestazioni fa atti che travalicano i limiti della decenza.
Il "Concertone" del 1 maggio rientra in questa categoria di manifestazioni.
Il "Concertone" è solo un'occasione in cui della gente si reca in piazza, si ubriaca, fuma la cannabis ed insulta questo o quell'altro soggetto politico "reo" di non appartenere alla sinistra.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".