Il centrodestra si è ricompattato ed il presidente Berlusconi è tornato in auge.
La "macchina del fango" si è rimessa in moto.
Pensiamo al Movimento 5 Stelle.
L'antiberlusconismo ossessivo non è una meteora, nel firmamento dei Cinque Stelle. L'odio per il leader di Forza Italia è una delle prime ragioni sociali del Movimento. E ora, alla vigilia delle elezioni siciliane e all'antivigilia di quelle politiche, con un Cavaliere sempre più forte, tirano fuori le loro vecchie cartucce. Ma la polvere da sparo ormai è bagnata.
Tutto è iniziato a metà degli anni Novanta, Berlusconi non aveva fatto in tempo a mettere un piede nell'arena politica che Grillo lo aveva già messo nel mirino. Prima lo faceva dai palchi dei propri show portando a casa una lauta ricompensa. Poi ha deciso di passare all'incasso elettorale. Lo ha dipinto come un imprenditore sull'orlo del crac finanziario (ma l'unica cosa che è fallita è stata la sua previsione), un capitalista senza scrupoli e un mafioso. Ma era solo l'inizio di una campagna contra personam che sarebbe proseguita per anni, passando dalle minacce agli insulti fisici, dagli auguri di sventure ai nomignoli dispregiativi.
Si tratta di un odio viscerale che dal copione del comico sarebbe poi entrato anche nei programmi del politico. Gli attacchi si fanno sempre più personali, morbosi e violenti.
Ora, con il Partito Democratico in crisi, a causa delle sue pessime politiche, il Movimento 5 Stelle sperava di fare il botto alle elezioni.
Come fece negli anni '90, quando riuscì a fermare la "gioiosa macchina da guerra" dei post-comunisti di Achille Occhetto, oggi il presidente Berlusconi sta fermando l'onda del qualunquismo del Movimento 5 Stelle, un movimento che sa solo protestare e dire che "tutto fa schifo" senza dare delle vere risposte.
La Sicilia, che sembrava oramai una terra conquistata dai "grillini", è oggi di nuovo "berlusconiana", dopo la triste parentesi del governo di Rosario Crocetta.
Questo dà molto fastidio al Movimento 5 Stelle...che risponde in modo becero.
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