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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 13 novembre 2017

Riprendo questa lettera a Silvio Berlusconi

Girando per la rete, mi è capito il blog "Sicilia Terra Nostra" e ho trovato questa lettera di Niccolò Petrali del Tea Party Italia:

"Caro Silvio



non riusciamo proprio ad abbandonarti, è più forte di noi. Te ne abbiamo dette di tutti i colori, è vero. Perché noi, liberali autentici (che per distinguerci da quelli fasulli di casa nostra preferiamo ormai chiamarci turboliberisti o libertari), siamo stati i più delusi e i più traditi dalle tue esperienze di governo. Eppure, nonostante tutto quello che ci hai fatto, addirittura nonostante le politiche scellerate di quel socialista che hai messo all’economia, vederti in lacrime, deriso e schernito dai nostri avversari politici, ci ha fatto venire voglia di tentare l’ultima inutilità. Spieghiamo.



In questi giorni, editorialisti e giornalisti dei maggiori quotidiani provano a spiegarti che cosa, secondo loro, dovresti o non dovresti fare per reagire alla sentenza Mediaset e tornare al più presto a guidare il centrodestra. A nostro avviso, invece, per la prima volta nel corso della tua lunga parabola politica ma anche umana, sei tu ad avere bisogno degli altri. Ecco perché ti facciamo questa proposta: entra a far parte del Tea Party Italia. Siamo convinti che ci stai cercando da tempo, anche se inconsapevolmente. Quando parli di Forza Italia 2.0, infatti, dici che vorresti un partito autenticamente liberale, leggero, snello e aperto alle migliori energie imprenditoriali e produttive del paese. Ebbene, caro Silvio, fuori dalla politica tutto questo già esiste. E si chiama, per l’appunto, Tea Party Italia. D’accordo, non siamo un partito e non lo saremo mai. La maggior parte di noi preferisce fare politica senza farne parte. Ma questa è una nostra scelta su cui tu puoi legittimamente non concordare. L’invito che ti rivolgiamo è semplicemente quello di entrare a far parte di un gruppo di amici. Il Tea Party è prima di tutto questo. Perché a partire da settembre non inizi a venire ai nostri eventi e alle nostre cene? Saresti circondato da giovani brillanti e non dai soliti parrucconi della politica che sono stati la causa principale del tuo fallimento. Avresti finalmente degli amici veri, che non ti chiederebbero niente in cambio. Nè poltrone, né soldi, né favori di ogni tipo. Degli amici che sono disposti a perdonarti per non aver portato a termine la Rivoluzione Liberale e che guarderebbero solo a quanto di positivo hai fatto per il nostro paese nel ’94.



Tea PartyPoi, chi può dirlo, da cosa nasce cosa. Magari scopri che ti piace stare con noi, che ti piacciono le nostre idee. Magari inizieresti addirittura a girare l’Italia insieme a noi per spiegare alle persone che il livello di tassazione che ci impongono è criminale, che il mercato ha sempre ragione anche quando ha torto e che il sistema Italia in questo modo non può più andare avanti. A quel punto, a furia di frequentarci, diventerebbe naturale per te portare un pò della nostra visione del mondo all’interno della nuova creatura politica che metterai in piedi a breve. E nel caso in cui dovessi tornare a vincere le elezioni, potresti consultarti con noi, chiederci qualche consiglio, perché no. Saremmo amici leali e se ci sarà da criticarti, sai che lo faremo.



Caro Silvio, noi lo sappiamo bene che non sei finito. Per il momento l’immediato futuro del centrodestra dipende ancora da te. Ma questa è davvero la tua ultima chance. Dai un ultimo colpo di coda, chiudi in bellezza. Fai qualcosa di veramente rivoluzionario. Qualcosa che nessuno si aspetta. Entra nel Tea Party Italia e favorisci la circolazione di quelle idee giuste su cui nascerà il centrodestra del futuro. Ciò ne siamo certi, succederà non appena lascerai la scena politica. Ma noi vogliamo offrirti un’ultima possibilità di redenzione. Non ci deludere ancora!

Tea Party italiani, movimento nazionale contro gli eccessi del fisco e per la promozione del libero mercato
www.teapartyitalia.it



Con affetto Nicolò Petrali".



Oggi, durante l'ora di pranzo, ho visto la trasmissione televisiva "L'Aria che Tira" (il talk show politico che va in onda su La 7 e che è condotto da Myrta Merlino) e tra i suoi ospiti vi è stato anche Fabio Mussi, storico esponente del Partito Comunista Italiano, il quale è stato anche ministro nel secondo governo presieduto da Romano Prodi (2006-2008).
Mussi ha detto che si dovrebbero tassare i super-ricchi con un'aliquota del 90%.
Ora, queste parole mi hanno fatto tornare su il risotto con la salsiccia che stavo mangiando.
Qualcuno mi dirà: "Vergognati! Sei un traditore, perché sei figlio di un operaio e pensi queste cose in favore dei ricchi!".
Io non ho niente di cui dovermi vergognare.
Io ho due orecchie con cui ascoltare, una bocca con cui parlare, due occhi con cui vedere ed una testa con cui pensare.
Anche se sono figlio di un operaio, cosa di cui non debbo certo vergognarmi, visto che mio padre è una persona perbene, io sono (e sarò) un uomo di destra.
L'ho scritto e lo ripeto: le parole di Mussi mi hanno fatto tornare su il risotto con la salsiccia che stavo mangiando.
Qui in Italia vige questo clichet tipicamente di sinistra: poiché i conti debbono restare in ordine...si tassa a più non posso, anziché cercare, per esempio, di tagliare la spesa pubblica inutile, porre un freno all'immigrazione clandestina e fare altre cose che servono a ridurre i costi e (di conseguenza).
La sinistra, in particolare, è per le imposte patrimoniali.
Questo è assurdo.
Tassare chi può investire nel nostro Paese rischia solo di fare scappare via quest'ultimo.
Mi è capitato di leggere su "La Stampa" una storia di un imprenditore veneto che ha portato la sua fabbrica in Austria per colpa delle tasse e della burocrazia.
Anziché fare delle riforme che possano liberalizzare veramente la nostra economia (così da favorire chi può investire) si tassa per mantenere, per esempio, un ceto burocratico pletorico.
In più, è stato anche dato troppo potere di interdizione ai sindacati, i quali oggi hanno un atteggiamento ipocrita.
Infatti, quando governava il centrodestra ed il governo cercava di fare delle riforme, i sindacati erano sempre in piazza con scioperi e quant'altro.
Adesso che al governo c'è la sinistra, la quale sta facendo una porcheria dietro l'altra, come quella di alzare l'età pensionabile all'età di 67 anni senza toccare i privilegi dei politici, ecco che tutto tace.
Su "Panorama" vi è un articolo di Antonio Rossitto che parla dei privilegi dei politici.



Infatti, il governo attuale annuncia una previdenza "lacrime e sangue" per noi italiani mentre la legge di bilancio che deve riformare le regole per gli onorevoli resta nel pantano del Senato.
Così le diseguaglianze aumentano perché parlamentari e consiglieri regionali incassano l'assegno fin dal 60° anno grazie a regole molto vantaggiose.
Se gli assegni fossero ricalcolati con il metodo contributivo, i vitalizi si taglierebbero del 40%.
Ora, i politici non sono imprenditori, ossia gente che lavora e che crea ricchezza.
I politici servono a governare il nostro Paese.
Così, essi strozzano le imprese con le tasse. Le imprese chiudono e quelli come me restano a casa.
Da persona ad oggi senza lavoro so che dico.
Anche le famiglie sono tassate e consumano sempre meno.
Questo contribuisce a fare scappare gli imprenditori.
Bisogna porre fine a questo circolo vizioso con riforme serie che tocchino la politica, la giustizia e le istituzioni, con il federalismo.
Si inizi a ridurre, per esempio, la burocrazia.
Invece di pensare allo ius soli, si fermi l'immigrazione clandestina.
Se delle cose del genere fossero fatte, si alleggerirebbe il fisco e si tornerebbe ad investire e a fare impresa.
Serve una politica da Tea Party.
Auspico che il presidente Berlusconi e tutti coloro che stanno nel centrodestra leggano le parole di quella lettera.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.