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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 8 novembre 2017

Resurgent. Nota di Vito Schepisi




Questa è la nota dell'amico Vito Schepisi:


"Dopo lo sfascio di Roma e le batoste elettorali con Berlusconi, Veltroni aveva annunciato il suo ritiro dalla politica. L'annuncio era subito apparso di grande speranza, c'era in verità chi sperava che fosse in gran compagnia, una bella e nutrita compagnia da toglierci dalle balle non avrebbe guastato niente, anzi tutt'altro, ma bisogna anche sapersi accontentare.
La missione di "uolter" (detto all'americana), per altro cinefilo di scarsa fama, diventava quella di aiutare la gente dell'Africa.
E' durata poco. Anzi pochissimo. L'abbiamo rivisto da subito di nuovo in Italia.
Sarà perché è stata l'Africa a venire da noi, riempiendoci di "risorse" che nessuno, eccetto i soliti noti, chiedeva. Di fatto il suo nome è riapparso di frequente per ipotesi di rilancio sulla scena politica, per interventi nel dibattito interno del PD, non meno per essere indicato come il ... nuovo che torna.
Nei cimiteri appare spesso la scritta "RISORGERANNO". Appare inquietante, quasi una minaccia, e già s'immagina di vederli di notte brancolare con passo incerto, come zombi.
I Testi Sacri, però, ricordano che la resurrezione fa parte delle Fede cristiana. I morti ci lasciano con la speranza della loro resurrezione. E c'è chi sogna che sia così.
Ciascuno sogna ciò che sogna. Tanti - si pensa - sogneranno vincite e ricchezze. C'è chi sogna di diventare qualcuno. Chi d'essere persona di successo. C'è chi sogna l'amore e chi il ritorno dei tempi passati.
I sogni dei comunisti non li conosciamo. Penso che alcuni sognino Stalin, altri Togliatti, chi invece Lenin, senza dimenticare Marx. Altri più fantasiosi e più arrabbiati vivranno sogni sanguinari e impetuosi con Che Guevara, Mao Tse Tung e Fidel Castro.
E chissà quant'altro ancora! Vai a vedere tu sta gente! Fanno paura, per noi sarebbero incubi, per altri son sogni. La vita è così!
Son fatti loro? Si ma un po' anche nostri!
E chi lo sa, però, se nei sogni dei piddini non ci sia anche Walter Veltroni?
Attenzione! Questi non è morto. E' ancora vivo e vegeto, come persona, ma politicamente è come se morto lo fosse. Fa il paio con l'altro "ercolino sempre in piedi" della politica italiana.
Chi è? Ma è Romano Prodi, altro uomo che in tutte le stagioni è indicato per una nomina d'alto profilo. Fa sempre finta di ritrarsi, senza tralasciare di far intendere che se lo vogliono veramente basterebbe dirlo. Poi i suoi compagni non lo dicono e lui si incazza perché l'hanno scartato.
Non so quante volte il fondatore dell'Ulivo, deluso, si è allontanato dal PD, minacciando di non volerne più far ritorno, e puntualmente nessuno gli crede, infatti poi è sempre là che va a bussare o lavora perché altri bussino per lui.
Ma all'ulivo di Prodi la Xylella fastidiosa non s'attacca mai?
Veltroni e Prodi, o viceversa la somma non cambia, sono una coppia di cavalli di razza che con i colori dell'Italia non hanno mai vinto una corsa.
Ma si! Lasciamoli al loro destino, non ci curiam di loro, non ne vale la pena ... è solo che puntualmente nei momenti di maggior confusione del PD si riaffacciano per farci terrore
.".

Ringrazio Vito.
La nota è un commento all'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "I sogni della minoranza Pd: via Matteo, Veltroni premier".
A volte, ritornano!
Qui mi sembra di vedere un film già visto nel 2007, quando era stato fondato il Partito Democratico.
Il governo di allora era presieduto da Romano Prodi, fondatore di quel partito.
Walter Veltroni era il primo segretario di quel partito, che si era dimesso due anni dopo, dopo essere stato "suonato" più volte dal centrodestra alle elezioni.
Tempo dopo la fondazione del Partito Democratico, il governo presieduto da Prodi era caduto...non solo per le defezioni di Lamberto Dini e dei senatori a lui vicini, del senatore Domenico Fisichella, di Clemente Mastella e del suo partito ma anche perché Veltroni scalpitava, dato che era stato eletto a furor di popolo come segretario del nuovo Partito Democratico e voleva essere lui il premier, tenendo conto dell'impopolarità in cui il governo presieduto da Prodi era precipitato.
Se fossi in Matteo Renzi, io mi guarderei alle spalle.
Renzi è oramai impopolare, com'è stato impopolare il suo governo come, a sua volta, è impopolare il governo presieduto da Paolo Gentiloni, che è il "governo di Renzi senza Renzi".

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.