Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di queste parole tratte dall'opera di Tertulliano (155-230) che è intitolata "De Ecclesiae unitate":
"Il primato è stato conferito a Pietro. Come può dunque qualcuno credere di essere ancora nella chiesa, se si separa dalla sede di Pietro, su cui è fondata la chiesa?"".
La questione dell'unità della Chiesa non può prescindere dal riconoscere l'importanza del Papato.
Il Papa è successore dell'apostolo San Pietro, l'apostolo a cui Gesù Cristo conferì il ruolo di suo vicario.
Pietro venne chiamato così da Gesù perché egli fu la pietra su cui fondò la sua Chiesa.
Il tema è molto attuale.
C'è chi parla del dialogo con i protestanti.
Martin Lutero (1483-1546) non sbagliò nel contestare la corruzione e le storture dentro la Chiesa.
Pensiamo alla simonia e alla scarsa formazione del clero.
Egli sbagliò nel mettere in discussione, il Papato, i vescovi e la stessa Tradizione della Chiesa.
Mettendo in discussione tutto ciò, egli divise la cristianità.
Qualcuno potrebbe obiettare riguardo agli ortodossi.
Riguardo agli ortodossi, faccio notare che il problema è più di natura disciplinare che dogmatica.
Tra noi cattolici e gli ortodossi la differenza dogmatica non è marcata, tanto è vero che esistono ortodossi di rito occidentale e cattolici di rito orientale.
Comunque, la divisione tra noi cattolici e gli ortodossi (avvenuta nel 1054) è più di natura culturale che cultuale.
Invece, la divisione tra noi ed i protestanti (che avvenne il 31 ottobre 1517) è di natura cultuale.
Quindi, il dialogo con gli ortodossi dovrà essere diverso da quello con i protestanti.
Comunque, senza Papato non può esserci l'unità della Chiesa.
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