"Il Quirinale si tira fuori dall'accusa d'essere rimasto immobile dinanzi all'avviso di sfratto alla vecchietta di 95 anni di San Martino di Fiastra in provincia di Macerata. Nonna Giuseppina, avendo avuto la casa danneggiata dal terremoto (dichiarata inagibile), ha abitato una casa in legno costruita dalle sue figlie e dal genero su un terreno di sua proprietà.
Una colpa gravissima!!!!
La Presidenza della Repubblica si chiama fuori perché non ha ricevuto nessuna richiesta da parte degli interessati.
E' un fatto di cui parla l'intera Italia ed il Quirinale dinanzi ad un episodio così drammatico e duro ... aveva bisogno di una richiesta per intervenire. Non poteva di sua iniziativa chiamare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura perché di concerto prendessero atto di uno stato di necessità che è cosa superiore alla valutazione burocratica di vincolo paesaggistico che ha scatenato l'intervento della Procura di Macerata.
Ma le baraccopoli che sorgono nelle periferie delle grandi città e le case occupate abusivamente dagli extracomunitari non sono illegali? Non c'è abuso e sfregio paesaggistico?
La legge non esiste in parte del territorio italiano, dove persino la violenza non trova lo Stato capace di far rispettare la giustizia ed i diritti di tutti. La legge - dura lex, sed lex - c'è però per una vecchietta di 95 anni che non voleva lasciare i luoghi in cui è nata e vissuta, dove accudiva l'orto e le galline e viveva nei suoi ricordi in una casetta di legno molto bellina costruita sul suo terreno.
Che Italia! Un'Italia a due facce: da una parte si agita per lo "ius soli", nascondendo, dietro le immagine dei bimbi, il fine di dare il voto a 800.00 stranieri che potrebbero votare già nella prossima primavera, dall'altra parte della stessa medaglia la burocrazia fredda e cinica che si scatena contro una italianissima vecchietta terremotata di 95 anni.".
Ringrazio Vito, che è un commento all'articolo su "Il Giornale" che parla della questione.
Il caso di nonna Peppina (come tutti noi la chiamiamo con affetto e solidarietà) è una pagina della nostra storia e come tale sarà ricordata.
Mentre si permette a degli abusivi di continuare ad occupare immobili non loro, ad una vecchietta sarà demolita la sua casa di legno costruita su un suo terreno.
Questo è folle!
Il motivo della sentenza che ha decretato la demolizione della casetta di legno è stata "lo sfrego paesaggistico".
Ora, non si dice nulla dei campi Rom e delle baraccopoli nelle nostre periferie.
Questi ultimi non sono uno sfregio al nostro paesaggio?
Inoltre, ci si agita tanto per lo ius soli per i migranti, come se fosse una priorità.
Intanto, la povera nonna Peppina è privata della sua casa.
Questa è una vergogna!
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