L'UNESCO è nostra nemica

Questo è l'articolo di Giulio Meotti su "Il Foglio" che è intitolato "Quell’“omicidio simbolico” di Israele".
Questo ne è uno stralcio:

"“Qui si attaccano i valori fondamentali dell’occidente”, disse Jean Gerard, ambasciatrice americana all’Unesco, nell’annunciare nel 1984 la decisione degli Stati Uniti di uscire dall’agenzia dell’Onu per la cultura. Sono trascorsi più di trent’anni e la scena si è ripetuta giovedì, quando il dipartimento di stato ha certificato all’Unesco la decisione di uscire e di diventare “osservatore” – la stessa cosa, sempre giovedì, l’ha fatta Israele, annunciando l’uscita dall’Unesco.".

Oramai è evidente anche ad un idiota o ad un bambino che l'Occidente abbia lasciato agli islamisti il campo libero nell'UNESCO.
Questo è un dato di fatto.
Lo strappo degli USA e di Israele con l'UNESCO è sacrosanto ma è anche la testimonianza della resa dell'Occidente di fronte ai fanatici islamici che vogliono imporre (anche con la violenza) il loro modo di pensare e la loro "cultura" (se così si può definire) sul resto del mondo.
In nome del "politicamente corretto", l'Occidente si è arreso di fronte ai fanatici islamici, arrivando anche a mettersi contro la sua stessa storia.
Per esempio, arrivare a negare che Gerusalemme sia legata all'Ebraismo è assurdo, poiché il Cristianesimo (una delle radici dell'Occidente) è a sua volta legato all'Ebraismo.
Se questa non è una resa non so cos'altro sia.
Oggi, l'UNESCO è nostra nemica.