"Vorrei ricordare a tutti voi che in Russia prima del 1917 nessuno aveva mai pensato che si sarebbe verificato il collasso di un impero cristiano secolare e che questo sarebbe stato sostituito da un regime totalitario ateo. E anche quando questo è accaduto, pochi credevano che fosse una cosa seria e che sarebbe durata a lungo.
Il declino attuale del cristianesimo nel mondo occidentale potrebbe essere paragonato alla situazione in vigore nell’impero russo prima del 1917.
La rivoluzione e i drammatici eventi che l’hanno seguita hanno avuto profonde radici spirituali, nonché sociali e politiche. Per molti anni l’aristocrazia e l’intellighenzia hanno abbandonato la fede, venendo poi seguiti dalle persone comuni.
Sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia lo ha detto nel gennaio scorso: “La rottura fondamentale nello stile di vita tradizionale – e parlo… dell’autocoscienza spirituale e culturale del popolo – è stata possibile solo perché qualcosa di molto importante era scomparso dalla vita delle persone, in primo luogo quelle che appartenevano all’élite. Malgrado la prosperità esteriore e i progressi culturali e scientifici, è stato lasciato sempre meno spazio nella vita delle persone per una sincera fede in Dio e una comprensione dell’importanza eccezionale dei valori che appartengono a una tradizione spirituale e morale.
(...) E quando mezzo secolo dopo la creazione dell’Unione Europea si stava scrivendo al sua costituzione, sarebbe stato naturale per le Chiese cristiane aspettarsi che il ruolo del cristianesimo fosse uno dei valori europei da includere in questo documento, senza ledere la natura secolare delle autorità di un’Europa unificata.
Ma come sappiamo non è accaduto.
L’Unione Europea, quando è stata scritta la sua costituzione, ha rifiutato di menzionare la sua eredità cristiana anche nel preambolo del documento.
Credo fermamente che un’Europa che ha rinunciato a Cristo non sarà in grado di preservare la sua identità spirituale e culturale.".
Oltre ad essere un buon amico (anzi, quasi un fratello), Angelo è un prezioso collaboratore.
Se non ci fosse lui, questo blog non avrebbe tante cose.
Anzi, so che egli sta per iniziare a studiare nella Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e, più precisamente, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Gli faccio i miei auguri. Il genio di Palermo si farà onore. Faccio il tifo per lui.
Il testo è stato preso da Angelo dal sito "Aleteia".
Ora, queste parole del metropolita russo fanno il paio con un articolo del blog "Gli Occhi della Guerra" che è intitolato "Gran Bretagna, non si dirà più “prima e dopo Cristo”".
Londra si sta piegando sempre più all'Islamismo.
In varie scuole del Sussex e dell'Essex si è deciso di sostituire le diciture "A.C." e "D.C." (o "B.C." e "A.D, nella forma anglosassone) del calendario gregoriano (che indicavano rispettivamente "Avanti Cristo" e "Dopo Cristo" o "Before Christ" e "Anno Domini") con le diciture "B.C.E." e "C.E.".
Queste ultime significano "Prima dell'Era Comune" e "Era Comune".
Come al solito, questo viene fatto "per non offendere chi non è cristiano", in primis i musulmani.
Ora, anche tra gli stessi musulmani vi sono coloro che hanno detto che le diciture del calendario gregoriano andavano bene così com'erano.
Come si suol dire, questo è "essere più realisti del re".
I fanatici islamici rischiano di vincere in Europa proprio perché l'Europa ha rinunciato alla sua storia, rinunciando al Cristianesimo.
Ha anche paura di parlare delle Crociate, se non in toni negativi.
Sono d'accordo con il metropolita Hilarion.
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