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sabato 7 ottobre 2017

Il fascino di Uluç Alì...ed il discredito sui "musulmani di Cristo"

Oggi, ricorre l'anniversario della vittoria cristiana nella Battaglia di Lepanto.
In quel 7 ottobre del 1571 fu presente anche un personaggio particolare: Uluç Alì (1509-21 giugno 1587).
Uluç Alì era un corsaro turco, di origini italiane.
Precisamente, egli era un calabrese di Le Castella, in Provincia di Crotone.
Il suo nome era Giovanni Dionigi Galeni.
Avrebbe dovuto diventare monaco ma fu rapito dal corsaro ottomano (di origine greca) Khayr al-Dīn Barbarossa (1478-1546).
Messo al remo, Giovanni Dionigi abiurò il Cristianesimo, per farsi musulmano.
Fece questo per vendicarsi di un napoletano che gli diede uno schiaffo.
Questa sua conversione lo fece avanzare di carriera e divenne un corsaro.
Ora, su Uluç Alì è stata fatta una mitologia.
Al contrario, non si parla di chi fece il percorso inverso, passando dall'Islam al Cristianesimo, e di quei cristiani che subirono la stessa situazione subita dal Galeni ma che a differenza di lui tornarono alla fede cristiana.
Perché non si parla, per esempio, del turco Bernabei, il quale si convertì al Cristianesimo durante il massacro di Otranto (1480) e fu ucciso a sua volta?
Perché non si parla di Francesco Mannarino, un pescatore palermitano vissuto nel XVII secolo, che fu rapito dai turchi, fu costretto a convertirsi all'Islam, riuscì a fuggire e ritornò cristiano?
Questo non è raccontare la storia?


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