Nei giorni scorsi, Giorgia Meloni ha detto:
"Se io fossi fra i chiamati a referendum in Lombardia e Veneto io non ci non andrei. È un referendum solo propagandistico. Io non sono favorevole alle spinte autonomiste. Per me oggi lo Stato nazionale è l'unica realtà in grado di competere contro la globalizzazione sfrenata e gli interessi delle grandi multinazionali".
Giorgia Meloni è leader di un partito che guarda all'interesse nazionale prima di tutto.
Certo, questa è una cosa lodevole. Si è in Italia tanto qui in Lombardia quanto in Sicilia.
Ora, difendere l'interesse nazionale non contrasta con l'essere con la regione in cui si vive.
L'Italia è fatta di tante realtà diverse.
Si può essere buoni italiani e buoni piemontesi, buoni lombardi, buoni veneti, buoni toscani, buoni laziali, buoni campani o buoni siciliani.
Non c'è (e non ci deve essere) il contrasto tra l'interesse nazionale e quello di ogni singola regione del nostro Paese.
Lombardia e Veneto non chiedono il distacco dall'Italia ma solo una maggiore autonomia.
Io penso che Giorgia Meloni non abbia compreso ciò.
Comunque, Viviano Beccalossi ha assicurato che Fratelli d'Italia in Lombardia (e penso anche in Veneto) sarà per il "sì" al referendum.
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