Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

sabato 15 luglio 2017

La potenza vescovile di Acerenza

Dedico questo mio articolo alla mia amica e socia (che definirei una sorella) Stephanie Caracciolo.
Suo padre è di Palermo ma la sua famiglia è originaria della Basilicata, una regione in cui ho avuto più volte occasione di imbattermi, durante i miei viaggi per la Sicilia.
Il nome della regione è Basilicata ma quello dei suoi abitanti è Lucani.
Sul nome della Basilicata vi sono controversie.
Per alcuni, esso deriva da "basilikos", il governatore bizantino, che gestì la regione dalla fine del V secolo AD alla 568 AD.
Tuttavia, il nome deriverebbe dalla basilica di Acerenza, ove risiedeva il potente arcivescovo.
Ora, secondo la tradizione, la cronotassi dei vescovi di Acerenza iniziò con il vescovo Romano, che resse la sede dal 300 al 329.
Romano iniziò sotto il pontificato di San Marcellino Papa (morto nel 305).
Fino al 441, succedettero altri vescovi.
Tuttavia, l'elenco dei vescovi è ritenuto falso, poiché la maggioranza degli vescovi ha nomi di origine longobarda.
Questi furono i primi vescovi, fino al 499:

  • Romano † (inizio IV secolo)
  • Monocollo †
  • Pietro I †
  • Silvio †
  • Teodosio †
  • Aloris †
  • Stefano I †
  • Araldo †
  • Berto †
  • Leone I †
  • Lupo †
  • Evalanio †
  • Azo †
  • Asedeo †
  • Giuseppe †
  • San Giusto † (menzionato nel 499).
Effettivamente, nome come Araldo e Berto hanno una radice germanica.
Il primo vescovo documentato fu San Giusto (morto nel 500) che partecipò al Concilio di Roma che fu tenuto nel 499 da San Simmaco Papa (morto nel 514).
Nel 799, il vescovo Leone II fece portare le reliquie di San Canio da Atella (in Campania) e quelle di San Laverio dalla chiesa di Grumentum.
Il vescovato fu terreno di scontro tra la Chiesa latina e quella d'Oriente.
Alla fine del X secolo, l'imperatore bizantino fece diventare il vescovato suffraganeo all'arcidiocesi di Otranto, un'arcidiocesi retta da arcivescovi greci.
Con un'autorizzazione imperiale del 968, l'arcivescovo di Otranto ordinò vescovi ad Acerenza.
In risposta, Roma istituì la Provincia ecclesiastica di Salerno.
Fedele a Roma, la diocesi di Acerenza divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno ma mantenne rapporti con Otranto.
Il 4 maggio 1041, il vescovo Stefano (1029-1041) morì nel 1041 mentre combatteva sulle rive del fiume Ofanto contro i Normanni, in appoggio al catapano bizantino di Bari.
In seguito a questo combattimento, i Normanni presero Acerenza ed il re Roberto il Guiscardo (1015-1085) ne fece roccaforte contro le rappresaglie bizantine.
Nel 1059, il vescovo Godano o Gelaldo partecipò al Concilio di Melfi, che fu promulgato da Papa Niccolò II (980-1061).
In questo evento, egli divenne arcivescovo e la sua sede fu elevata ad arcivescovado.
Il 13 aprile 1068 papa Alessandro II emanò una bolla, diretta ad Arnaldo, arcivescovo di Acerenza, con la quale istituì una nuova provincia ecclesiastica comprendente, fra le altre, le diocesi di Venosa, Potenza, Tricarico, Montepeloso, Gravina, Matera, Tursi, Latiniano, San Chirico, Oriolo, lasciando sotto il controllo diretto della Santa Sede Montemurro e Armento.
Questa sede episcopale fu molto potente e determinò la politica in tutta la zona.
Anzi, fin dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (che avvenne nel 476), il vescovo (poi arcivescovo) ebbe potere.
Molti vescovi di Acerenza furono cardinali.
Qualcuno di loro divenne anche Papa. Sto parlando di Papa Urbano VI (1318-1389) che fu il primo Papa italiano dopo la Cattività Avignonese (1309-1377).
Soltanto nel 1954, con il Beato Pio XII Papa (1876-1958) l'arcidiocesi di Matera venne staccata da quella di Acerenza.
Il 21 agosto 1976 con la bolla Quo aptius di papa Paolo VI furono soppresse le due province ecclesiastiche, e Acerenza, assieme ad Matera, divenne una sede vescovile suffraganea dell'arcidiocesi di Potenza e Marsico Nuovo, contestualmente elevata a sede metropolitana.
Tuttavia, con una lettera della Congregazione per i vescovi del 1977, alla sede di Acerenza fu ridato il titolo di arcidiocesi.
Ancora oggi, essa ha un certo potere.
Acerenza è legata anche a dei misteri.
Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la cattedrale occupa un luogo occupato da un tempio pagano dedicato ad Ercole Taumaturgo e reca simboli dei Cavalieri Templari ed esoterici.
Mi piacerebbe visitare quel luogo.
Magari, se dovessi incontrare l'amica Stephanie, potremmo fare una capatina in Sicilia, con sosta in Basilicata.
Così, lei rivedrebbe le terre di origine della sua famiglia ed io visiterei un luogo di quei Cavalieri Templari che tanto mi affascinano.
Magari, si potrebbe anche fare un bel documentario.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.