Gli stessi membri del suo partito sono pronti a mollarlo e a passare a Forza Italia e ad altre forze del centrodestra.
La marcia dei moderati verso Forza Italia è inarrestabile. A sdoganare la riappacificazione tra gli azzurri e quel pezzo di centristi, alleato in questi anni del Partito Democratico, è stato il ministro per gli Affari regionali di Alternativa popolare, Enrico Costa, che ha dichiarato di "essere pronto a riabbracciare Berlusconi, mollando anche la poltrona nel governo Gentiloni". L'annuncio del ministro alfaniano ha rotto la diga: il ministro degli Esteri Angelino Alfano rischia di ritrovarsi leader di un partito personale.
Alfano sta pagando il suo attaccamento alla poltrona.
Per restare attaccato alla poltrona (prima di ministro degli Interni e poi di ministro degli Esteri) Alfano ha sacrificato l'unità del centrodestra e l'indirizzo di centrodestra del suo stesso partito.
Pensiamo alle politiche pro-immigrazione.
Sullo ius soli, il premier Paolo Gentiloni è stato chiaro: porrà la fiducia ed Alfano voterà sì.
Tuttavia, quest'ultimo non garantirà i voti del suo stesso partito.
Ad Alfano mi sentirei di dire: "Chi è causa del suo male pianga sé stesso".
Gli sta bene!
RispondiEliminaLa fiducia allo Ius Soli sarà il colpo di grazia!
Concordo.
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