Ci sono anche andato in pellegrinaggio.
Ora, l'oggetto di quel santuario su cui porto l'attenzione è l'icona che raffigura la Vergine Maria con il Bambino Gesù.
Secondo la "Cronichetta della Gloriosa Madonna di San Luca sul Monte della Guardia di Bologna" scritta da Leandro Alberti nel 1539, l'icona sarebbe arrivata nel 1160.
Tuttavia, si parla anche della cronaca del giureconsulto bolognese del XV secolo, un tale Graziolo Accarisi, che parlò di un monaco greco che avrebbe ricevuto dai sacerdoti della basilica di Hagia Sophia in Costantinopoli l'icona che sarebbe stata attribuita a San Luca Evangelista da portare proprio a Bologna.
Avete capito?
Ciò è plausibile.
Infatti, le fattezze della Madonna e del Bambino ricordano esattamente lo stile bizantino.
Quindi, è possibile che questa icona non sia solo un oggetto di culto ma anche un reperto di un luogo di culto che oggi non esiste più, la basilica di Hagia Sophia, basilica che in quel maledetto 29 maggio 1453 divenne una moschea e che dal 1935 è museo.
Questa icona ci dice ancora oggi del fatto che i legami tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente non si ruppero immediatamente con lo Scisma d'Oriente del 1054 ma che fu una rottura graduale, che avvenne con episodi tristi come la IV Crociata (1202-1204), il Sacco di Costantinopoli, l'Impero Latino d'Oriente (1204-1261) e la caduta di Costantinopoli (1453).
Forse, la provvidenza divina permise a quest'opera di salvarsi dallo scempio fatto dai Turchi, facendola venire a Bologna.
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