A San Japicu di Jalati/A San Giacomo di Galati

Pirchì 'ngratu si fici lu populu...
cum vestri pedi da Jalati...
accussì cum ira et uffinnutu da fuistivu!O San Japicu Maggiuri...d'amuri turnastivu...
comu pì dû parrinu vuci...lu cumannu...
dû Maistru...et di pirdunu dumanna sancta...
accussì 'n praecordia ogni oratio ascutati...
et chidda a lu Signuri purtati pì la sarvizza!
Amen.

Italiano:

Perché ingrato si fece il popolo...

coi vostri piedi da Galati...

così con ira ed offeso fuggiste!

O San Giacomo Maggiore...d'amore tornaste...

come per del prete voce...il comando...

del Maestro...e di perdono domanda santa...

così di precordi ogni orazione ascoltate...

e quella al Signore portate per la salvezza.

Amen.

Oggi, si festeggia San Giacomo Maggiore Apostolo, che è anche santo patrono di Galati Mamertino, il paese di mia madre, in Provincia di Messina.

In video qui sopra (preso da Youtube) mostra la processione che c'è stata nel 2011.

La mia poesia-preghiera (scritta in maccheronico-siciliano e in italiano) cita anche la leggenda che lega San Giacomo a Galati Mamertino.

La leggenda narra che dopo che lo ebbe voluto, il popolo galatese iniziò a mostrare segni di distacco verso il santo, a cui doveva una grande devozione, per tutte le intercessioni che egli faceva.

Un giorno, la statua del santa sparì dalla chiesa.

All'inizio, si pensò che ad una burla di cattivo gusto o che qualcuno l'avesse rubata.

Invece, una signora spaventata andò dall'arciprete e gli disse che la statua aveva preso vita, stava camminando da sola e se ne stava andando.

Il popolo ed il parroco seguirono l'indicazione della signora e trovarono la statua e la videro camminare.

Il popolo cercò di fermare San Giacomo.

Non ci riuscì.

Allora, il parroco gli ordinò di fermarsi in nome di Gesù Cristo.

Il santo si fermò e rimase a Galati Mamertino.

Vorrei ricordare che le processioni patronali non sono solo un fatto religioso ma sono anche la storia di una comunità.

Qui dalle mie parti, al nord, queste manifestazioni sono andate in larga parte perdute.

Al sud, invece, forse per un retaggio con la cultura spagnola, queste pratiche sono rimaste.

Penso che esse siano da difendere perché rinnegare queste tradizioni significa rinnegare la storia delle varie comunità e manifestazioni di fede.