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mercoledì 26 luglio 2017

Disastro delle Province

Su "Panorama" vi è un bell'articolo che parla delle Province.
Il 3 aprile 2014, l'allora premier Matteo Renzi disse: "Abbiamo detto basta a 3 mila politici nelle Province".
Sono bastati tre anni per fare ingranare al bulletto di Rignano sull'Arno la retromarcia.
Di recente, egli ha detto: "Ero per abolirle, ma ora dobbiamo trovare un po' di soldi".
La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ex-ministro delle Riforme e vestale del renzismo, Maria Elena Boschi, ha "cinguettato" su "Twitter": "Altri 100 milioni in arrivo per Province e Città Metropolitane".
Una delle poche cose buone della riforma costituzionale bocciata con il referendum del 4 dicembre 2016 era stata l'abolizione delle Province.
Peccato che quella riforma sia stata nel complesso sbagliata.
Pensiamo alla mancanza del federalismo e al Senato non più elettivo.
Il casino non finisce qui.
In Sicilia, il presidente Rosario Crocetta, aveva proclamato: "Da domani aboliremo le Province".
Era il 27 febbraio 2013.
Anche questa "riforma" regionale è andata male.
Dopo un interregno affidato a commissari di nomina presidenziale, si è deciso di tornare alle Province di nuovo elettive e con le indennità da dare ai politici che le amministrano.
Purtroppo, tanti enti sono in dissesto finanziario.
La manovra economica bis del 31 maggio 2017 ha stanziato ben 180 milioni di Euro per coprire lo squilibrio e 170 milioni di Euro per le strade, che sono di competenza provinciale.
Dieci amministrazioni sono in dissesto finanziario.
Pensiamo al caso della Provincia di Caserta, in cui il presidente Silvio Lavornia ha detto: "Non mi prendo la responsabilità di aprire i 93 istituti superiori per il prossimo anno se il governo non farà la propria parte".
Infatti, nessuna scuola ha i certificati di agibilità.
La Procura di Caserta ha messo sotto sequestro l'Istituto Tecnico "Michelangelo Buonarroti".
Non solo il Sud è messo male.
Anche al Nord ci sono problemi.
La Città Metropolitana di Milano (ex-Provincia di Milano) doveva approvare il bilancio entro il 30 giugno 2017.
Ciò non è stato fatto.
Il consigliere delegato al Bilancio della Città Metropolitana di Milano, Franco D'Alfonso, ha parlato di uno squilibrio di circa 47 milioni di Euro.
Addirittura, l'Idroscalo di Milano è nell'incuria più totale ed è funestato da alghe.
Peggio di così non si può andare.




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