Prendo questa lettera aperta scritta su una pagina di un gruppo Facebook da un amico:
"Caro Matteo Salvini.
Era strettamente necessario andare a trovare l'esaltato di Chioggia stamani?
Nell'unica motivazione che trovo rispetto a questo gesto, vedo una strumentalizzazione politica che non fa altro che dare gli assist preferiti ai tuoi nemici politici...ovvero quando vieni accusato di essere un demagogo che cavalca l'onda della rabbia degli italiani per conquistare consensi con frasi e linguaggi comuni a noi poveri cittadini, senza peraltro concretizzare soluzioni sulle problematiche discusse.
Mi auguro tristemente che sia questo il motivo..condito di tanta superficialità ed opportunismo...
Perché non voglio davvero pensare che in te possa risiedere qualche sepolcro imbiancato vestito da fascio littorio.
Me lo auguro e spero che chi ti conosca da più vicino possa riportarti questo messaggio da un ebreo italiano che ti stima e che vorrebbe ancora farlo anche da questo gruppo solido e simpatizzante del tuo movimento politico.
Grazie".
Premetto che dietro la polemica del bagno di Chioggia con le scritte fasciste vi è una grande ipocrisia.
Infatti, molti di coloro che si scandalizzano per le scritte che inneggiano al fascismo non dicono nulla riguardo a chi inneggia al comunismo, che di sicuro non fu meno dannoso del fascismo.
Dei crimini del comunismo non si parla, come non si parla del fatto che questa sinistra italiana sia contro Israele.
Comunque, sono perfettamente d'accordo con le parole scritte dall'amico.
Il leader della Lega Nord ha sbagliato ad andare al bagno di Chioggia ed esporsi così in favore del suo gestore, che è accusato di apologia di fascismo per via di queste scritte.
Così facendo, egli ha prestato il fianco a chi lo attacca e lo accusa di populismo e di neofascismo.
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