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mercoledì 19 luglio 2017

Borsellino? Lo si deve ricordare come un martire

Venticinque anni fa fu ucciso a Palermo, in Via D'Amelio, Paolo Borsellino.
Ancora oggi, ci sono tanti interrogativi sul caso, interrogativi che dimostrano ancora oggi che riguardo alla lotta alla mafia non si può parlare di "bianco e nero" ma di una grande "zona grigia" in cui non si riesce nemmeno a distinguere il confine tra le istituzioni e la mafia e tra chi è alleato della legalità e chi è contro.
Le parole di Fiammetta Borsellino, la figlia del magistrato, confermano tutto ciò.
Borsellino deve essere ricordato come un uomo che si gettò in quel mare inquinato per cercare di trovare una soluzione a quel problema, un problema che per lungo tempo fu lasciato nell'indifferenza anche per vecchie connivenze.
Pensiamo a quello che accadde nel 1860, quando i garibaldini ebbero l'appoggio della mafia per abbattere i Borboni.
Borsellino è un martire. Egli è un testimone di ciò.

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