Oggi, si è formato un nuovo soggetto politico di sinistra con a capo l'ex-sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Dell'articolo, vi riporto questo stralcio:
"La politica italiana è qualcosa di veramente straordinario, soprattutto nell’approccio verso i media, che sono capaci di ingigantire fenomeni ininfluenti o inesistenti e di zittire movimenti popolari realmente estesi. È un po’ quello che succede di questi tempi con una figura come Giuliano Pisapia, che tutti continuano a nominare come figura influente del centrosinistra, a capo di un movimento che viene citato si e no tutti i giorni nelle prime pagine dei giornali. Una cosa sembra sfuggire a tutti: nei sondaggi chi mai ha visto una percentuale assegnata a Campo progressista? Nemmeno un 1%, mai, eppure tutti continuano a parlare e sparlare di questo centrosinistra del quale agli elettori interessa davvero poco. È vergognoso che, con tutte le leggi idiote che abbiamo sulla par condicio, un partito che non ha nemmeno una struttura e non è mai nato venga violentemente sbattuto tutti i giorni in prima pagina e spacciato per decisivo mentre altri partiti ben più radicati (e con risultati verificati) come Fratelli d’Italia della Meloni o Direzione Italia di Fitto vengono continuamente ostracizzati come se nemmeno esistessero. Se a Fitto e alla Meloni assegnassero in proporzione ai loro voti la stessa attenzione che assegnano a Pisapia con i suoi che non ha probabilmente ogni giornale dovrebbe dedicare loro 20 pagine o più, ma visto che la classe benpensante e improduttiva di questo paese ha bisogno di inventarsi una sinistra che mantenga attivo questo sistema di sprechi l’ex sindaco di Milano viene incredibilmente aiutato in una campagna elettorale senza senso.".
"La politica italiana è qualcosa di veramente straordinario, soprattutto nell’approccio verso i media, che sono capaci di ingigantire fenomeni ininfluenti o inesistenti e di zittire movimenti popolari realmente estesi. È un po’ quello che succede di questi tempi con una figura come Giuliano Pisapia, che tutti continuano a nominare come figura influente del centrosinistra, a capo di un movimento che viene citato si e no tutti i giorni nelle prime pagine dei giornali. Una cosa sembra sfuggire a tutti: nei sondaggi chi mai ha visto una percentuale assegnata a Campo progressista? Nemmeno un 1%, mai, eppure tutti continuano a parlare e sparlare di questo centrosinistra del quale agli elettori interessa davvero poco. È vergognoso che, con tutte le leggi idiote che abbiamo sulla par condicio, un partito che non ha nemmeno una struttura e non è mai nato venga violentemente sbattuto tutti i giorni in prima pagina e spacciato per decisivo mentre altri partiti ben più radicati (e con risultati verificati) come Fratelli d’Italia della Meloni o Direzione Italia di Fitto vengono continuamente ostracizzati come se nemmeno esistessero. Se a Fitto e alla Meloni assegnassero in proporzione ai loro voti la stessa attenzione che assegnano a Pisapia con i suoi che non ha probabilmente ogni giornale dovrebbe dedicare loro 20 pagine o più, ma visto che la classe benpensante e improduttiva di questo paese ha bisogno di inventarsi una sinistra che mantenga attivo questo sistema di sprechi l’ex sindaco di Milano viene incredibilmente aiutato in una campagna elettorale senza senso.".
In primis, va ricordato che l'ex-sindaco di Milano non ha un partito al seguito.
Dunque, egli è come un generale senza esercito.
In secundis, vorrei ricordare che nel 2011 Pisapia fu eletto sindaco di Milano perché si divise il centrodestra.
Una parte di esso non sostenne il sindaco uscente Letizia Moratti ma un altro candidato, un tale Manfredi Palmeri.
Era il periodo post-scissione di Gianfranco Fini.
Per finire, va ricordato che la sinistra di Giuliano Pisapia, Massimo D'Alema, Pierluigi Bersani e soci è una sinistra con idee ottocentesche, una sinistra che porta ancora l'odio di classe e che quindi è stata sconfitta.
Per governare, essa avrà sempre bisogno del Partito Democratico.
Così, si riformerà l'Ulivo, la coalizione con cui governò (in modo disastroso) Romano Prodi.
Conosciamo tutti la storia di quelle coalizioni.
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