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sabato 1 luglio 2017

La pista palestinese della strage di Bologna

Su "Panorama" vi è un articolo di Maurizio Tortorella che è intitolato "Strage di Bologna, la bomba fu palestinese?".
Il 2 agosto 1980, ci fu la strage alla stazione di Bologna.
I morti furono 85 ed i feriti furono 200.
Furono accusati i neofascisti dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR).
Due di loro, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, furono condannati all'ergastolo il 23 novembre 1995.
Nel 2007, la condanna raggiunse anche Luigi Ciavardini.
I tre si professarono innocenti.
Ora, secondo il giudice Rosario Priore e l'avvocato Valerio Cutonilli, le cose potrebbero essere andate diversamente.
Nel 1973, durante il governo Rumor, venne fatto il "Lodo Moro".
Il lodo prende il nome da Aldo Moro, che all'epoca fu ministro degli Esteri.
Il "Lodo Moro" prevedeva un accordo tra il governo italiano ed il Fronte Popolare per Liberazione della Palestina (FPLP).
Il FPLP non avrebbe fatto attentati qui in Italia ed in cambio avrebbe avuto libertà di circolazione nel nostro territorio.
Ad un certo punto, ad Ortona (in Provincia di Chieti, in Abruzzo) accadde che furono fermati tre militanti di estrema sinistra con un alto rappresentante di FPLP qui in Italia.
I quattro trasportavano missili terra-aria made in URSS.
Il fatto accadde nel 1979.
In quel periodo, la politica era cambiata.
Il nuovo governo fu quello di Francesco Cossiga, un governo filo-americano e diverso da quelli del "Compromesso Storico" tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano.
Nel gennaio 1980, i tre militanti di sinistra ed il palestinese furono processati e condannati a 7 anni di carcere.
Il 2 luglio partì il processo d'appello.
I quattro si aspettavano di uscire dalla cella alla svelta e invece l'udienza fu rinviata ad ottobre.
Un mese dopo ci fu la bomba a Bologna.
In un'appendice del processo, nel 2014, la Procura di Bologna ha negato l'esistenza del "Lodo Moro".
Tuttavia, il generale Mario Mori, capo del Sisde dal 2001 al 2008, ha scritto nel suo libro "Oltre il terrorismo" di essere certo che il "Lodo Moro" sia esistito.
Il giudice istruttore di tanti processi riguardanti il terrorismo nero, il dottor Guido Salvini, ha detto a "Panorama": "Io mi stupisco lo si possa ancora mettere in dubbio".
Il 6 aprile di quest'anno, all'unanimità, il Senato ha chiesto di abolire il segreto di Stato in merito al rapimento di Aldo Moro.
In esse del Lodo segreto si parla.
Qualcuno risponderà?
Fare i patti con il diavolo non porta mai a nulla di buono.
In poche parole, potrebbero essere stati mandati in carcere degli innocenti mentre i colpevoli veri potrebbero essere ancora liberi.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.