Leggete l'articolo del blog "The Italian Tory" che è intitolato "Il grande errore di Berlusconi sulle candidature".
Dell'articolo riporto questo stralcio:
"Ma quale è il vero problema di Silvio? Quello di non candidare mai gente del suo partito: aveva Forza Italia sotto di se ed è tornato a candidare nelle liste bloccate una marea di rottami democristiani che alla prima occasione sono corsi dietro ad Alfano per tradirlo, ha permesso ad un repubblicano inciucione come Verdini di candidare gli amici suoi, insomma, se Berlusconi ha fallito in un tentativo, è stato proprio quello di portare in parlamento dei suoi uomini. Questa abitudine stupida, una pecca che rischia di mandare a rotoli qualsiasi progetto di centrodestra, sta per ripetersi di nuovo con le candidature di Draghi, Marchionne e Calenda. Su Draghi non c’è molto da dire, se non che avrebbe potuto fare di più per mandare a balle il sistema europeo che non piace a nessuno, avendo tutto il potere per farlo in quanto governatore della Bce, e sebbene non ci siano pregiudizi su di lui, sarebbe comunque difficile spiegare una sua candidatura al popolo della destra. Marchionne non è il diavolo, ma rappresenta un establishment che che a leghisti e compagnia non piacerebbe di sicuro, con il rischio di mettere a repentaglio il risultato della coalizione. Di Calenda invece non parliamone, se potevamo dargli una possibilità prima (anche solo come individuo fuori dal contesto del governo) dopo l’orrore del prestito-ponte ad Alitalia siamo assolutamente certi di avere davanti un socialista come gli altri, uno spendaccione assolutamente inadeguato per gestire un ridimensionamento della spesa e quindi delle tasse, troppo chino ai sindacati e succube dell’Europa. Berlusconi di gente nel suo partito ne avrebbe, e pure giovane, pensiamo anche solo ad Alessandro Cattaneo, oppure a Guido Castelli, sindaco di Ascoli, ma Forza Italia è un partito che sta sempre più rinnegando se stesso per affidare i suoi elettori a figure esterne, e, fra cagnolini e animaletti, sta diventando un movimento più simile ad un fenomeno da baraccone che ad un insieme di ideali e figure politiche. Berlusconi ormai sembra aver accantonato l’idea di candidarsi, ma al posto di proporre nomi impossibili dovrebbe iniziare a cercare qualcuno all’interno dei partiti, una figura spendibile a metà strada tra lui e Salvini, e subito i nomi e di Fitto e della Meloni balzano in mente, senza accantonare un pensiero su Luca Zaia, Giovanni Toti (uno dei politici di centrodestra più popolari in assoluto) e tanti altri già al lavoro per una coalizione unita.".
Mi pare inutile girarci intorno: serve una candidatura che unisca il centrodestra e in cui tutto il centrodestra si riconosca.
Ci sono dei nomi spendibili.
Mi vengono in mente Luca Zaia, Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, Alessandro Cattaneo e Giovanni Toti.
Certo, quest'ultimo è impegnato con la Regione Liguria e non credo che la lascerà per fare il candidato premier.
Però, i nomi spendibili ci sono.
Non si vada a cercare il "Papa straniero", il candidato al di fuori dei partiti per seguire l'onda dell'anti-politica, che sembra oramai una moda.
L'elettorato di centrodestra vuole una persona nuova ma non vuole personaggi dell'establishment o figure che con il centrodestra c'entrano come il cavolo a merenda.
Per esempio, una persona come Carlo Calenda non c'entra nulla con il centrodestra, anche perché oggi governa con il Partito Democratico.
Dunque, cerchiamo di essere coerenti.
La coerenza paga.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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