come riporta il quotidiano "La Nazione", l'odore di fritto è reato.
Lo ha stabilito nei giorni scorsi la Corte di Cassazione con una sentenza emessa in seguito a una disputa tra condomini che litigavano per emissioni di fumi, odori e rumori molesti provenienti dalla cucina di un appartamento al piano terra. Così, per la prima volta, una famiglia del Friuli Venezia Giulia si è vista recapitare una condanna per "molestie olfattive", un nuovo reato inquadrato nell’ambito del "getto pericoloso di cose". Questa è una sentenza che (per esempio) in una città come Prato potrebbe costringere molti cittadini cinesi a cambiare le proprie abitudini.
Ora, io penso che non si debba esagerare, né in un senso né nell'altro.
Io penso che le "molestie olfattive" siano tali se recano danno al prossimo.
Per esempio, se l'odore di fritto impregnasse i panni stesi del vicino di casa ci dovrebbe essere una sanzione per chi lo produce.
Oppure, se l'odore fosse così fastidioso da provocare effetti come la nausea in chi lo annusa, ci dovrebbe essere la sanzione.
Ci deve essere il danno perché una determinata cosa sia reato.
Se si dovesse fare diventare reato l'odore di fritto in genere, anche un evento come la "Festa del Pesce" (che si tiene annualmente qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova) o qualsiasi altra sagra paesana rischierebbe di essere sanzionata.
L'Italia è il Paese degli estremi. O si fa una cosa o si l'esatto contrario. Non esiste via di mezzo.
A volte, a mio modesto avviso, serve equilibrio.
Cordiali saluti.
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