l'amica e collaboratrice Silvia Morelli ha messo questa immagine su Facebook.
Ringrazio Silvia.
Essa mostra il ritratto di Martin Lutero (1483-1546) con uno dei suoi scritti contro gli ebrei.
Io rispetto tutti.
Rispetto anche i luterani di oggi, tra i quali ci sono anche delle brave persone.
Però, io voglio essere chiaro: nei confronti di Lutero non posso avere un'opinione positiva.
A tale proposito, vi invito a leggere un articolo de "Il Fatto Quotidiano" che è intitolato "La strategia della condivisione del Papa: Lutero parte della comune storia cristiana".
Mi spiace dovere contraddire il Papa ma io non riconosco Lutero come parte comune della storia cristiana. Come me la pensano in tanti.
Oltre alla Madonna, agli Apostoli e ai primi santi e martiri della Chiesa, riconosco come parte della comune storia cristiani personaggi come i grandi Papi della fine dell'Epoca Antica e del Medio Evo (come San Leone Magno, San Gregorio Magno), santi che combatterono contro le eresie (come San Francesco d'Assisi, Sant'Antonio da Padova e San Domenico di Guzman) ed i grandi santi delle epoche successive, fino ad arrivare a San Gabriele dell'Addolorata, che è il mio santo, San Pio da Pietrelcina e San Giovanni Paolo II Papa.
Lutero non è parte della nostra storia.
Egli aveva insultato quella Santa Romana Chiesa in cui io credevo e credo fermamente.
Persino uno come Erasmo da Rotterdam (1466/1469-1536) vedeva nelle idee di Lutero una certa pericolosità, nonostante le critiche fatte alla Chiesa dall'umanista olandese.
Cosa portarono le idee di Lutero?
Le idee di Lutero portarono inevitabilmente la divisione tra cristiani.
Il pensiero di Lutero erano divisivo in partenza.
Al momento in cui si attacca la Chiesa come istituzione, si mette in discussione il Papato come la linea di successione iniziata dall'apostolo San Pietro, colui che Gesù Cristo designò suo vicario sulla Terra, si mettono in discussione figure come la Vergine Maria ed i santi e si mettono in discussione i Sacramenti, si crea una divisione.
Lutero fece esattamente questo.
Qualcuno mi dirà: "Antonio, le intenzioni di Lutero potrebbero essere state buone, visto che la Chiesa dei suoi tempi era corrotta, poiché si praticava la simonia, c'erano preti che vivevano con donne e che facevano figli, i vescovi erano latitanti e c'erano preti scarsamente formati".
Io potrò rispondere dicendo che la strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni.
Ad una buona intenzione non corrisponde sempre una buona azione.
Una riforma si sarebbe potuta fare dentro la Chiesa, come fece (per esempio) San Francesco d'Assisi a suo tempo.
Rispondendo ad un mio amico che su Facebook mi aveva chiesto informazioni sull'antisemitismo di Lutero, io avevo scritto che egli era un tedesco che nacque e visse in Sassonia. Nella cultura tedesca medioevale vi era già una certa avversione verso gli ebrei. Pensiamo alla famosa "Crociata dei tedeschi" del 1096, quando dei cavalieri tedeschi massacrarono gli ebrei in città come Magonza, nonostante il locale vescovo li avesse protetti.
Non parliamo poi di quello che accadde nel XIV secolo, quando gli ebrei in Germania furono massacrati perché accusati di portare la peste.
Lui ebbe un'educazione in un ambiente già di per sé chiuso ed anti-giudaico.
L'ambiente in cui crebbe Lutero era cattolico e severo, ma anche rozzo e volgare, al punto che nella fede dei genitori entrava una componente di grossolane superstizioni popolari, attinte soprattutto al paganesimo germanico. Era un ambiente ben diverso rispetto a quello italiano, che era influenzato dalla cultura greca.In un primo momento, egli cercò di convertire gli ebrei al suo pensiero. Non ci riuscì. Probabilmente, da qui e dal suo background culturale partì l'odio per gli ebrei.
Anzì, Lutero agitò la bandiera del nazionalismo tedesco sia contro la Chiesa cattolica sia contro quei contadini che egli stesso aizzò in un primo momento e che si erano ribellati ai nobili.
Con Lutero iniziò quella sequela di personaggi (dei quali fecero parte Johann Fichte, Friedrich Nietzsche e Houston Chamberlain) di quella cultura tedesca che era fortemente nazionalista.
Nel nazionalismo tedesco vi fu anche il germe dell'antisemitismo che purtroppo si sviluppò tragicamente nel secolo XX.
Termino, ripetendo quanto scritto nella lettera aperta a Papa Francesco.
Lo dico con rispetto: per me, queste frasi dette dal Papa su Lutero sono state inopportune, così com'è stato inopportuno questo viaggio in Svezia, anche per via del terremoto che sta martoriando il nostro Paese.
Di fronte al disastro che c'è ora a Norcia, per via del terremoto, il Papa avrebbe fatto meglio a restare qui e (magari) a dare una mano per aiutare i terremotati.
Sarebbe stata una grande cosa.
Norcia è la città di San Benedetto, il Santo Patrono d'Europa.
Voglio ricordare che ci sono anche altri santuari importanti, come il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, che si trova ad Isola del Gran Sasso, in Provincia di Teramo.
San Gabriele è il Santo Protettore della Gioventù Cattolica.
Perché il Papa non è andato lì a dare un segno tangibile di vicinanza?
Magari, egli avrebbe potuto invitare a venire qui anche i capi religiosi ortodossi, protestanti ed anglicani e fare vedere anche a loro quello che sta accadendo e tutti i danni che ci sono in Umbria, nelle Marche, in Abruzzo (ove ho parenti che vivono ore di angoscia a causa del sisma) e nel Lazio e fare qualcosa di bello e di utile agli altri insieme.
Il vero ecumenismo parte da un dialogo tra persone e dal cercare di fare il bene insieme.
Vorrei concludere con le parole che Santa Teresa di Calcutta diceva ad una sua nipote che oggi sta a Palermo.
Le parole di Santa Teresa a questa sua nipote invitavano quest'ultima a pensare prima alla sua famiglia e poi ai suoi cari e poi (se c'è ancora della roba) a pensare agli altri.
Qui mi vengono in mente le sue parole sugli immigrati.
Papa Francesco dice che noi dobbiamo "accogliere gli immigrati", anche se clandestini.
Noi non siamo più in grado di fare entrare gli immigrati clandestini, sia per la crisi economica in cui versa il nostro Paese sia per la situazione dovuta al terremoto.
Io vedo tanta miseria.
Ci sono famiglie italiane in grave difficoltà e disoccupati. Da persona attualmente senza lavoro, so di che parlo.
Ci sono imprenditori chi si suicidano perché le loro aziende non ce la fanno più per colpa del fisco e della crisi.
Ad aggravare la situazione ci si mette il sisma.
Noi non possiamo più accogliere gente che viene qui in modo irregolare e non per scappare da guerre e persecuzioni.
La situazione non è affatto bella.
Cordiali saluti.
Io rispetto tutti.
Rispetto anche i luterani di oggi, tra i quali ci sono anche delle brave persone.
Però, io voglio essere chiaro: nei confronti di Lutero non posso avere un'opinione positiva.
A tale proposito, vi invito a leggere un articolo de "Il Fatto Quotidiano" che è intitolato "La strategia della condivisione del Papa: Lutero parte della comune storia cristiana".
Mi spiace dovere contraddire il Papa ma io non riconosco Lutero come parte comune della storia cristiana. Come me la pensano in tanti.
Oltre alla Madonna, agli Apostoli e ai primi santi e martiri della Chiesa, riconosco come parte della comune storia cristiani personaggi come i grandi Papi della fine dell'Epoca Antica e del Medio Evo (come San Leone Magno, San Gregorio Magno), santi che combatterono contro le eresie (come San Francesco d'Assisi, Sant'Antonio da Padova e San Domenico di Guzman) ed i grandi santi delle epoche successive, fino ad arrivare a San Gabriele dell'Addolorata, che è il mio santo, San Pio da Pietrelcina e San Giovanni Paolo II Papa.
Lutero non è parte della nostra storia.
Egli aveva insultato quella Santa Romana Chiesa in cui io credevo e credo fermamente.
Persino uno come Erasmo da Rotterdam (1466/1469-1536) vedeva nelle idee di Lutero una certa pericolosità, nonostante le critiche fatte alla Chiesa dall'umanista olandese.
Cosa portarono le idee di Lutero?
Le idee di Lutero portarono inevitabilmente la divisione tra cristiani.
Il pensiero di Lutero erano divisivo in partenza.
Al momento in cui si attacca la Chiesa come istituzione, si mette in discussione il Papato come la linea di successione iniziata dall'apostolo San Pietro, colui che Gesù Cristo designò suo vicario sulla Terra, si mettono in discussione figure come la Vergine Maria ed i santi e si mettono in discussione i Sacramenti, si crea una divisione.
Lutero fece esattamente questo.
Qualcuno mi dirà: "Antonio, le intenzioni di Lutero potrebbero essere state buone, visto che la Chiesa dei suoi tempi era corrotta, poiché si praticava la simonia, c'erano preti che vivevano con donne e che facevano figli, i vescovi erano latitanti e c'erano preti scarsamente formati".
Io potrò rispondere dicendo che la strada per l'Inferno è lastricata di buone intenzioni.
Ad una buona intenzione non corrisponde sempre una buona azione.
Una riforma si sarebbe potuta fare dentro la Chiesa, come fece (per esempio) San Francesco d'Assisi a suo tempo.
Rispondendo ad un mio amico che su Facebook mi aveva chiesto informazioni sull'antisemitismo di Lutero, io avevo scritto che egli era un tedesco che nacque e visse in Sassonia. Nella cultura tedesca medioevale vi era già una certa avversione verso gli ebrei. Pensiamo alla famosa "Crociata dei tedeschi" del 1096, quando dei cavalieri tedeschi massacrarono gli ebrei in città come Magonza, nonostante il locale vescovo li avesse protetti.
Non parliamo poi di quello che accadde nel XIV secolo, quando gli ebrei in Germania furono massacrati perché accusati di portare la peste.
Lui ebbe un'educazione in un ambiente già di per sé chiuso ed anti-giudaico.
L'ambiente in cui crebbe Lutero era cattolico e severo, ma anche rozzo e volgare, al punto che nella fede dei genitori entrava una componente di grossolane superstizioni popolari, attinte soprattutto al paganesimo germanico. Era un ambiente ben diverso rispetto a quello italiano, che era influenzato dalla cultura greca.In un primo momento, egli cercò di convertire gli ebrei al suo pensiero. Non ci riuscì. Probabilmente, da qui e dal suo background culturale partì l'odio per gli ebrei.
Anzì, Lutero agitò la bandiera del nazionalismo tedesco sia contro la Chiesa cattolica sia contro quei contadini che egli stesso aizzò in un primo momento e che si erano ribellati ai nobili.
Con Lutero iniziò quella sequela di personaggi (dei quali fecero parte Johann Fichte, Friedrich Nietzsche e Houston Chamberlain) di quella cultura tedesca che era fortemente nazionalista.
Nel nazionalismo tedesco vi fu anche il germe dell'antisemitismo che purtroppo si sviluppò tragicamente nel secolo XX.
Termino, ripetendo quanto scritto nella lettera aperta a Papa Francesco.
Lo dico con rispetto: per me, queste frasi dette dal Papa su Lutero sono state inopportune, così com'è stato inopportuno questo viaggio in Svezia, anche per via del terremoto che sta martoriando il nostro Paese.
Di fronte al disastro che c'è ora a Norcia, per via del terremoto, il Papa avrebbe fatto meglio a restare qui e (magari) a dare una mano per aiutare i terremotati.
Sarebbe stata una grande cosa.
Norcia è la città di San Benedetto, il Santo Patrono d'Europa.
Voglio ricordare che ci sono anche altri santuari importanti, come il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, che si trova ad Isola del Gran Sasso, in Provincia di Teramo.
San Gabriele è il Santo Protettore della Gioventù Cattolica.
Perché il Papa non è andato lì a dare un segno tangibile di vicinanza?
Magari, egli avrebbe potuto invitare a venire qui anche i capi religiosi ortodossi, protestanti ed anglicani e fare vedere anche a loro quello che sta accadendo e tutti i danni che ci sono in Umbria, nelle Marche, in Abruzzo (ove ho parenti che vivono ore di angoscia a causa del sisma) e nel Lazio e fare qualcosa di bello e di utile agli altri insieme.
Il vero ecumenismo parte da un dialogo tra persone e dal cercare di fare il bene insieme.
Vorrei concludere con le parole che Santa Teresa di Calcutta diceva ad una sua nipote che oggi sta a Palermo.
Le parole di Santa Teresa a questa sua nipote invitavano quest'ultima a pensare prima alla sua famiglia e poi ai suoi cari e poi (se c'è ancora della roba) a pensare agli altri.
Qui mi vengono in mente le sue parole sugli immigrati.
Papa Francesco dice che noi dobbiamo "accogliere gli immigrati", anche se clandestini.
Noi non siamo più in grado di fare entrare gli immigrati clandestini, sia per la crisi economica in cui versa il nostro Paese sia per la situazione dovuta al terremoto.
Io vedo tanta miseria.
Ci sono famiglie italiane in grave difficoltà e disoccupati. Da persona attualmente senza lavoro, so di che parlo.
Ci sono imprenditori chi si suicidano perché le loro aziende non ce la fanno più per colpa del fisco e della crisi.
Ad aggravare la situazione ci si mette il sisma.
Noi non possiamo più accogliere gente che viene qui in modo irregolare e non per scappare da guerre e persecuzioni.
La situazione non è affatto bella.
Cordiali saluti.
Lutero odiava gli ebrei e odiava i cristiani "papisti" in modo particolare i Papi che considerava "escrementi del diavolo", evito di scrivere cosa diceva della Messa
RispondiEliminaLutero ha fatto tanto male ma male ha fatto Bergoglio ad andare a chiedere scusa
Esatto.
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