rispondendo ad un commento all'articolo intitolato "Cara Federica Mogherini, invitare a boicottare Israele non è libertà di espressione", ho scritto che quando la violenza parte da un'idea, come l'antisemitismo, bisogna condannare la violenza con la legge e eradicare l'idea da cui essa parte, "martellando" con l'informazione, anche colpendo in modo duro.
Con l'informazione, bisogna "martellare le coscienze".
Una persona che dice che "Israele è uno Stato che agisce in modo criminale" fa un'affermazione stupida ed antisemita.
Una persona che dice che "Israele è il prodotto dell'imperialismo americano" fa un'affermazione altrettanto stupida ed antisemita.
Una persona che dice che "la Palestina esisteva come Stato legittimato dalla storia" fa un'affermazione falsa, stupida ed antisemita.
Una persona che dice che "i sionisti sono criminali" fa un'affermazione intrisa di ignoranza ed antisemita.
Ricordo che non è mai esistito uno Stato di Palestina e che il sionismo portò benessere anche agli arabi in quella zona del Medio Oriente ove vi è Israele.
Infatti, oggi si attacca Israele fondamentalmente perché è un Paese a dominante ebraica e non per le politiche che in esso sono implementate, politiche per altro corrette.
Di sicuro, non accetterei un'affermazione come quelle che ho citato prima nemmeno se a dirla fosse mio padre o mio fratello.
Bisogna sbattere in galera chi brucia una sinagoga o fa qualsiasi altro male agli ebrei e cercare di inculcare nelle teste delle persone che l'antisemitismo è una cosa brutta ed inaccettabile e che attaccare Israele è di per sé antisemitismo.
Cordiali saluti.
Ecco, ora concordo. Si deve sbattere in galera chi compie azioni violente, non chi esprime idee stupide. E va sbattuto in galera anche chi istiga alla violenza (se l'istigazione viene accolta), ma, appunto, non chi istiga a un qualcosa di lecito come il boicottaggio. La libertà di espressione dà la parola anche agli stupidi: questo può irritare, ma togliere loro la parola può comportare il rischio di toglierla un domani, poi, a chi dice cose giuste. Se oggi ad esempio si criminalizzasse chi critica israele, domani (con un governo di sinistra) si potrebbe criminalizzare chi critica la palestina (esempio lei o me). E allora meglio mettere in galera i violenti e per il resto...chiudere le orecchie e sforzarsi di informare!
RispondiEliminaQuando l'acqua è sporca non bisogna mai buttare con essa il bambino e se ciò non è possibile è meglio tenersi l'acqua sporca.
Saluti.
Ecco ora concordo: punire i violenti, ma non chi dice cose stupide. E punire anche chi istiga ala violenza, ma appunto non chi istiga a far cose lecite come il boicottaggio.
RispondiEliminaSe oggi si criminalizzasse chi critica israele, domani con un governo di sinistra si potrebbe criminalizzare chi critica la palestina (es lei o io).
E allora, per non buttare via il bambino, talvolta occorre tenersi l'acqua sporca: è questo il senso profondo della libertà di espressione, la quale, appunto, dà cittadinanza anche a posizioni stupide. È cosa irritante, ma necessaria, se non vogliamo dar adito a situazioni ancor peggiori.
Saluti.
La questione è assai più complessa.
RispondiEliminaChi vuole il boicottaggio di Israele lo fa perché odia gli ebrei e in qualche modo istiga anche alla violenza contro gli ebrei.
L'antisionismo (l'ostilità verso Israele) non può essere separato dall'antisemitismo, perché le due cose sono complementari.
Non ci sarebbe antisionismo senza antisemitismo e l'antisionismo è una forma "rispettabile" di antisemitismo.
Quindi, l'idea antisemita ed antisionista va eradicata "martellando le coscienze" con la cultura.
Chi fa atti di violenza contro gli ebrei vanno puniti penalmente.
Saluti.
Concordo con Antonio Gabriele
RispondiEliminaConcordo, queste posizioni vanno combattute con la cultura, non certo con le manette. Anche perché domani potremmo finire in galera lei o io. La libertà di espressione non si tocca, quella di fare i violenti sì.
RispondiEliminaRipeto, le idee si combattono con la cultura. La violenza si combatte con la legge.
RispondiEliminaConcordo, stiamo dicendo la stessa cosa: chi invita al boicottaggio va combattuto con la cultura e l'informazione, non certo con le manette.
RispondiEliminaE invece chi fa violenza o istiga a compiere atti violenti, va messo in galera. E atto violento non è il boicottaggio: immagina lei le manette per un ragazzo per bene ma stupido che, essendo contrario a ogni forma di violenza, invita al boicottaggio proprio come arma politica non violenta? Le pare che si può mettere in galera se il giorno dopo a roma un violento lancia una molotov contro una sinagoga o addirittura senza che il giorno dopo accada nulla? La libertà di espressione andrebbe a farsi benedire poiché si punirebbe non un atto ma un'idea (sebbene stupida e non condivisibile). Pertanto in galera deve andarci chi predica violentemente contro Israele, incitando alla lotta armata oppure a lanciare molotov contro negozi e luoghi di culto ebraici. Al di fuori di ciò è tutto lecito o meglio, come diceva il grande Califano, è noia! Già, noia, perché questi antisraeliani sono davvero noiosi.
RispondiEliminaContinui a scrivere con cultura, che fa cosa buona.
Il problema è che con queste idee di antisemitismo è facile passare dalle parole ai fatti.
RispondiEliminaE' facile passare dal proclama anti-giudaico di una persona alle molotov contro la sinagoga.
Per questo, l'antisemitismo va eradicato con la cultura.
Chi attacca una sinagoga o fa del male ad una persona perché è ebrea deve finire in carcere.
Certo,purtroppo la stupidità umana è senza confini (heinstein).
RispondiEliminaEinstein disse il vero.
RispondiElimina