Cari amici ed amiche,
il premier Matteo Renzi ce la sta mettendo tutta per fare incavolare la gente!
Non solo egli manda le lettere agli italiani all'estero per convincerli a votare la sua sgangherata "riforma" costituzionale (forse, egli pensa che gli italiani all'estero siano tanti boccaloni pronti a credere ad ogni sua parola, dato che qui in Italia è oramai avversato da molti) ma sbaglia anche il Paese in cui manda le lettere.
Infatti, Renzi ha mandato le lettere agli italiani residenti a Gerusalemme, indicando il Paese con il nome di "Palestina" e non di Israele.
Qualcuno dovrebbe ricordare al bulletto di Firenze che Gerusalemme è la capitale di Israele e che non sta in Palestina, un Paese che non esiste.
Forse, sarà stato un suo riflesso inconscio, visto quello che l'Italia ha combinato all'UNESCO, quando ha votato a favore del riconoscimento del Muro del Pianto di Gerusalemme come monumento non legato alla tradizione ebraica, votando a favore di una risoluzione assurda contro Israele.
Renzi si sta rendendo davvero ridicolo.
Egli manca di rispetto agli italiani all'estero, perché crede che siano una massa di fessi pronti a credergli.
E' riuscito a fare arrabbiare anche gli italiani a Gerusalemme.
Complimenti!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Prescindendo dal fatto che effettivamente Gerusalemme si trovi in israele, come a definire la Palestina un paese che non esiste se invece esiste? È uno Stato riconosciuto dalla maggior parte dei paesi del mondo ed è perfino membro Onu.
RispondiEliminaTrump ha già detto che Gerusalemme è capitale di Israele e lui la riconoscerà come tale.
RispondiEliminaLa storia parla chiaro: la Palestina non esiste.
Storicamente, la Palestina fu inventata dall'imperatore romano Adriano nel II secolo AD, come provincia dell'Impero Romano.
Essa esistette come provincia di vari imperi, dall'Impero Romano a quello Ottomano e come protettorato britannico.
L'idea di creare uno Stato di Palestina partì dal muftì di Gerusalemme Amin al Hosseini, negli anni '40 del secolo scorso.
Egli odiava gli ebrei ed era molto amico di Adolf Hitler.
Invece, per contro, uno Stato di Israele esistette.
Non so se ha mai sentito parlare dei Regni di Giuda e di Israele.
Ne parla anche la Bibbia.
Questo legittima Israele.
L'ONU?
Non è certo infallibile!
La storia parla chiaro, ma anche il presente. E a stabilire se uno Stato esiste o no è questione di fatto e non storica. E nemmeno c'entra la fallibilità dell'Onu: esso non fa il notaio per certificare se esiste o meno uno Stato, esso semplicemente ratifica uno stato di fatto. E nel caso, preso atto che la maggior parte degli Stati al mondo riconosce la Palestina, che ci sono territori sottoposti a una autorità politica (Cisgiordania e striscia di gaza) addirittura eletta a seguito di elezioni, che questa Autorità è ricevuta a livello ufficiale dagli altri Stati (compreso quello di Israele) ecc ha ammesso la Palestina a membro Onu. Dunque la Palestina esiste.
RispondiEliminaUno Stato esiste o meno non a seconda dei propri desideri, ma a seconda di uno stato di fatto e ciò è questione di diritto internazionale, non storica né politica.
Ha scritto una imprecisione.
Ps Gerusalemme è in israele e di certo non ci voleva trump per ricordarlo. Per la storia o altro si può discutere, ma, come dicevo, queste sono questioni di diritto internazionale: Gerusalemme oggi è in israele, così come la Palestina è uno Stato.
La Palestina non esiste. Vogliono farla esistere ma non esiste.
RispondiEliminaIsraele non riconosce la Palestina perché l'ANP (Autorità Nazionale Palestinese) non riconosce Israele.
Anzi, spera nella sua distruzione.
Se io volessi ucciderla e lei lo sapesse, lei non mi farebbe mai entrare in casa sua.
Sia chiaro, non voglio ucciderla. Ho fatto solo un esempio.
Così, Israele non accetterà mai chi ne vuole la sua distruzione o chi ha un atteggiamento ambiguo nei suoi confronti.
Ha confuso ciò che ritiene giusto con ciò che è un dato di fatto. La Palestina perché ha tutti i requisiti previsti dal diritto internazionale (alcuni li ho citati sopra). E il diritto (giusto o ingiusto, che piaccia o non piaccia) è un fatto, non una opinione. Ha scritto dunque una inesattezza.
RispondiEliminaA parte il fatto che ognuno sia libero di scrivere ciò che gli pare, finché non lede nessuno, ripeto che l'ONU e l'UNESCO non sono infallibili.
RispondiEliminaDi cavolate ne hanno fatte.
Le norme del diritto internazionale possono essere usate ad uso e consumo di chiunque.
Comunque, Trump difenderà Israele.
Sta dicendo esattamente quello che dico io: l'Onu potrà avere avuto un orientamento sbagliato, ma ha posto una condizione normativa per l'esistenza della Palestina. La Palestina esiste dunque per legge. E anche una legge, infatti, può essere avvertita come giusta o ingiusta, fermo restando che è legge e dunque sicuro non si può dire che non esiste. Dunque la Palestina, giusto o ingiusto che sia, esiste. E dice bene: il diritto internazionale può essere oggetto di uso e consumo, ma esattamente come tutte le leggi. Ma ciò che esiste o non esiste lo stabilisce la legge, né io, né lei. Lei dunque è libero di scrivere ciò che vuole, ma se scrive inesattezze c'è altrettanta libertà di farlo notare. Insomma, può non piacerle ma la Palestina esiste e se sostiene il contrario scrive un'inesattezza poiché nega un dato di fatto. Vede, se piove posso essere scontento, ma non posso dire che c'è il sole. Inoltre nella venuta ad esistenza della Palestina non ha agito solo l'Onu, ma praticamente tutta la comunità internazionale: la maggior parte dei paesi l'ha riconosciuta. Ha più potere lei che la sovranità degli Stati? Ovvio che no.
RispondiEliminaBuona giornata.
Gli Stati sono fallaci, come tutte le cose umane.
RispondiEliminaSappiamo tutti degli interessi con certi Paesi arabi che non amano Israele.
Lo so che sono fallaci, ma se fanno una legge quella esiste. Non è che se non ci piace diciamo che non esiste. Ergo, la Palestina esiste. Può non piacere ma ormai esiste. Non so se ho spiegato bene la differenza tra dati reali/fattuali e dati che non piacciono.
RispondiEliminaVogliono farla esistere.
RispondiEliminaE' un concetto diverso.
La storia dà ragione ad Israele ma (evidentemente) all'ONU l'influenza di certi Paesi mediorientali si fa sentire.
Non è che 'vogliono farla esistere', ma 'hanno voluto farla esistere' e dunque esiste. È ciò è stato dovuto anche all'influenza, come lei dice, di certi stati mediorientali. È come il kosovo: i serbi potranno pure non riconoscerlo ma ormai esso, gli piaccia o meno esiste. Io dicevo ciò. Quindi storia o non storia, piaccia o non piaccia, influenza o non influenza sull'Onu, oggi la Palestina è uno Stato. Quindi lei non può dire che non esiste ciò che esiste. Io dico solo questo.
RispondiEliminaVede in politica internazionale, sul piano dell'esistenza o meno degli Stati, conta solo la politica e il diritto. La storia non ha nessun influenza. Infatti oggi all'Onu la palestina è un membro e se è un membro vuol dire che è uno Stato. Mi sembra che io stia scrivendo una ovvietà.
RispondiEliminaLa storia ha la sua influenza.
RispondiEliminaPer esempio, i Paesi ex-comunisti dell'Europa dell'Est non vogliono più i comunisti.
Quando la politica non tiene conto di determinate dinamiche e si usa il diritto per certi interessi particolari l'incidente è dietro l'angolo.
La storia dice che la Palestina non è mai esistita. Non tenere conto di ciò è una forzatura che può essere pericolosa.
Ma cosa c'entra? Se esiste, esiste, punto. Pericoloso o meno che sia. Ha di nuovo espresso un giudizio negativo su un dato di fatto, fermo restando che il dato di fatto appunto esiste. Se piove mi può non piacere, ma resta che piove. Se non vuole la Palestina dica perché ma non può certo dire che non esiste. Ormai esiste, è pure membro Onu e i suoi leader vengono ricevuti come capi di Stato. Può essere un errore politico, ma resta che è un fatto. Dunque parli di errore ma non di inesistenza di ciò che esiste.
RispondiEliminaEsempio, il kosovo esiste o no?
Il kosovo spesso è visto come un errore politico eppure esiste. Come sostenere il contrario? Si fanno votazioni, è membro Onu ed è riconosciuto dalla comunità internazionale.La stessissima situazione vale per la Palestina e dunque, a parità di condizioni, la conclusione non può che essere la stessa. Oppure ognuno fa come gli pare? Allora domani mi sveglio e dico che il kosovo non esiste. I serbi fanno cosi e infatti le loro sono ormai parole al vento...come le sue. Contano i fatti non quello che ci piacerebbe che fosse. Vale naturalmente il contrario: mi posso pure svegliare domani e dire che israele non esiste, ma se essa è membro Onu, si vota ed è riconosciuta dalla comunità internazionale, le mie sono parole al vento. E tali erano infatti le parole di alcuni stati arabi che non la riconoscevano: i 'fatti' dicevano diversamente. Idem per la Palestina. Le condizioni di esistenza di uno Stato sono quelle che le ho indicato io e non altre. Il reso è speculazione politica. Il diritto è un qualcosa di oggettivo, non qualcosa che ognuno considera come gli pare. Altrimenti stamattina mi sveglio, dico che la legge sull'imu non piace e non la pago perché quella legge non esiste.
RispondiEliminaLei confonde giudizio su un fatto con giudizio sull'esistenza di quel fatto. Il primo aspetto rientra nell'ordine delle idee, il secondo no. Altrimenti posso pure dire che io in questo momento non sto scrivendo sul suo blog.
Si metta l'anima in pace.
Non meniamo il cane per l'aia: il diritto internazionale può essere usato ad uso e consumo di chiunque abbia l'interesse a farlo.
RispondiEliminaHo detto che è così, ma una volta usato (nel bene o nel male) gli effetti si producono e di certo non possono essere disconosciuti. La legge in generale può infatti essere oggetto di uso e consumo, ma gli effetti si producono. Pensi all'orribile riforma costituzionale: se passa, gli effetti si producono comunque e di certo non si potrà disconoscere l'esistenza dei quel pastrocchio di senato. Ergo, se dopo esisterà il senato, oggi esiste la Palestina. E né io, né lei possiamo farci niente. Compreso? Lei confonde l'esistente col suo giudizio. Può ritenete che il riconoscimento della Palestina sia un errore storico e politico, ma essa ormai giuridicamente esiste. Su che basi afferma il contrario? Il suo dissenso ha la forza di togliere sostanza a un qualcosa che giuridicamente esiste? Su, stiamo discutendo di aria fritta.
RispondiEliminaQuando viene usato male, il diritto non è infallibile.
RispondiEliminaQualcuno lo deve fare sapere.
Chi oggi vuole a tutti i costi fare esistere la Palestina forza il diritto.
Il diritto non è infallibile, ma quando esiste è diritto e quello che prevede è legge.
RispondiEliminaIl diritto prevede la Palestina: come si fa a forzare il diritto se si dice che la palestina esiste?! È il diritto stesso che la prevede!
Questa me la deve spiegare.
Su, si sta aggrovellando nel ragionamento.
Le leggi si usano a seconda di certi interessi.
RispondiEliminaIl diritto deve tenere conto anche di altri fattori, come la storia.
La storia non legittima i palestinesi ma legittima Israele.
Anche questi sono fatti e non chiacchiere.
Lei sta criticando il diritto. Ancora una volta sta confondendo ciò che il diritto prevede (è che dunque 'è') con ciò che dovrebbe secondo lei prevedere (ma che 'non è').
RispondiEliminaErgo: a lei non piace che il diritto preveda la Palestina, ma ciò non toglie che il diritto la prevede è dunque esiste.
Se non le piace la legge sull'imu per caso lei può non pagarla dicendo che non esiste la tassa perché è sbagliata?
Stiamo discutendo di aria fritta, è fin troppo chiaro ciò che ho scritto. Si sta aggrovellando.
Non facciamo paragoni.
RispondiEliminaQui non si tratta di una tassa come l'IMU (che è discutibile) ma di uno Stato che agli occhi della storia e della logica non avrebbe alcuna ragione di esistere, la Palestina.
Essa è voluta solo da certi interessi.
Ma appunto è voluta, come l'imu. Sia la palestina che l'imu sono volute da certi interessi. Saranno discutibili, ma esistono e di certo non si può sostenere il contrario. Le prevede una per lei discutibile legge, ma in quanto previste esistono. Provi a non pagare l'imu e vediamo che succede: sanzione. Provi uno Stato a invadere la palestina e vediamo cosa succede: sanzione. Si chiama forza del diritto e le ragioni sottostanti valgono una mazza. Le ragioni sottostanti possono essere criticate, il diritto resta. Ecco la differenza.
RispondiEliminaCi sarà pur il diritto di contestare una determinata decisione?
RispondiEliminaIo penso di sì.
E' chiaro il concetto?
Questa scelta è stata dettata da certi interessi.
Quindi, il diritto internazionale è stato forzato.
Ergo, la decisione è contestabile.
Punto.