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sabato 9 aprile 2016

Il caso della duchessa di Pomar

Cari amici ed amiche,

mi piace parlare della storia dei catari, visto che qui a Roncoferraro (Mantova) essi ci furono.
Vi voglio parlare di uno strano caso inerente a Maria de Mariategui, meglio conosciuta come lady Caithness o duchessa di Pomar (1842-1895, nell'immagine).
Il caso di questa nobildonna di origini anglo-spagnole e che stette a Parigi è stato da me trovato nel libro intitolato "Europa misteriosa", libro della Reader's Digest che è in mio possesso.
Questa nobildonna si era appassionata di teosofia, di quell'insieme di dottrine mistico-filosofiche storicamente succedutesi dal XV al XX secolo, che si richiamano l'una all'altra.
Nello stesso periodo, operava la famosa Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), la quale era dedita alla teosofia e allo spiritismo e che era un personaggio controverso la fama di iettatrice.
Al suo Battesimo, la tonaca del prete ortodosso prese fuoco per il contatto con una candela.
Ora, torniamo alla duchessa di Pomar.
Anch'ella era dedita allo spiritismo ed aveva un culto, quasi una venerazione, per la regina di Scozia Maria Stuarda (1542-1587, nell'immagine della sua tomba nell'abbazia di Westminster qui sotto).
Nel suo palazzo parigino, ella fece arredare la sala principale come quella di Holyrood, la sede prediletta della defunta e sfortunata regina scozzese.

Questo suo culto fu dovuto anche alla fede in cui ella fu educata, la fede cattolica.
Tuttavia, le cose iniziarono a prendere una piega ben più sinistra.
Questa donna, che lesse molti libri dello spiritista svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772), iniziò ad interessarsi di spiritismo.
Formò una sorta di "cenacolo" spiritista ed iniziò a fare sedute spiritiche.
Diceva di essere in contatto con l'anima della regina ed incominciò a fare delle sedute spiritiche.
Nell'autunno del 1890 accadde una cosa strana.
Ci fu una seduta spiritica di fonte al busto della regina scozzese.
Era presente circa una decina di persone, tra le quali vi erano massoni, un canonico della cattedrale di Notre Dame ed un Grande di Spagna.
Secondo il racconto del bibliotecario di Orleans e dottore di filosofia Jules Doinel, ad un certo punto iniziarono a sprizzare fiotti di luce dalle pareti e poi appena la medium sfiorò il tavolo questo iniziò a rullare come se due tamburi battessero "al campo" in onore di un'augusta battaglia.
Poi, la penna di avorio scorre sulla tavola alfabetica predisposta e annuncia:

"Qui Guidalberto di Castres, Vescovo di Montségur, e i quaranta vescovi dell'alto Sinodo del Paracleto sono venuti con lui".

Poi, la bacchetta aggiunse:

"Ricostruite apertamente la Chiesa gnostica, la Santa Chiesa del Paracleto...Colui che dovrà ricostruirla è in mezzo a noi...".

Sempre scorrendo sulla tavola, la bacchetta aggiunse di nuovo:

"La benedizione del Santo Pleroma e degli Eoni sia con voi! Noi vi benediciamo come benedimmo i martiri di Montségur. Amen, Amen. Amen".

Dionel andò a verificare e trovò i nomi di quei quaranta vescovi catari.
In una seconda seduta, Dionel sarebbe stato consacrato patriarca della "Chiesa gnostica", con il nome di Valentino II, una "Chiesa" ispirata al catarismo, da quell'invisibile collegio di vescovi catari.
Anche la duchessa fu compartecipe di quella iniziativa e il 18 settembre 1892 fu tra i firmatari dell'"Atto Sinodale" con cui si dichiarava ricostituito il culto cataro.
La duchessa venne "consacrata" Diaconessa Referendaria.
Tre anni più tardi, il 3 novembre 1895, la duchessa morì, convinta che la sua "Chiesa" avrebbe prosperato.
Ciò non avvenne.
I Teosofi di Occidente e d'Oriente si dispersero. e la "Chiesa Gnostica" abbandonò il riferimento al culto cataro, a partire dagli anni 1903-1907.
Vorrei ricordare che pratiche come le sedute spiritiche sono assolutamente da evitare.
Esse sono pericolose.
Gli esorcisti invitano ad evitare chi dice di "parlare con le anime dei morti".
In realtà, queste pratiche nascondono presenze demoniache.
Comunque, il caso della duchessa di Pomar fu l'esempio di un secolo in cui l'uomo rifiutò Dio nella religione ed iniziò a cercare spiritualità in altre pratiche.
Citando Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), quando non si crede più in Dio, si inizia a credere a tutto.
Cordiali saluti.





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