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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 3 aprile 2016

Ecco perché non Renzi non può scaricarla!

Cari amici ed amiche,

come riporta "Il Giornale", il premier Matteo Renzi non può scaricare la "sua" ministra delle Riforme Maria Elena Boschi.
Infatti, la ministra controlla tutto tramite un team di consiglieri, dai singoli emendamenti ai decreti più complessi, che di fatto tiene in piedi il governo.
Questi sono i nomi riportati da "Il Giornale":


"Il vero motore dell'attività governativa è lì, più ancora che nel ticket Lotti-Manzione, il sottosegretario e l'ex vigile fiorentina promossa da Renzi a capo del fondamentale Dagl (Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di palazzo Chigi), dove si mormora la Boschi voglia infilare, al suo posto, appunto uno dei "Boschi Boys", i consiglieri di diretta collaborazione del ministro che "verifica e autorizza tutti gli emendamenti", gli ingranaggi del motore Meb. Si tratta di Cristiano Ceresani, capo del settore legislativo del ministero della Boschi, già braccio destro di Gaetano Quagliariello nella stessa funzione, consigliere parlamentare catalogato in quota Ciriaco De Mita, avendone sposato la figlia (Ceresani è identificato dal M5S alla Camera come "l'emissario della Boschi in Commissione Ambiente la sera in cui si votava l'emendamento pro Tempa Rossa"). Poi, altro BB (Boschi Boy) è Roberto Cerreto, anche lui funzionario della Camera. Nel ministero occupa il ruolo chiave di Capo di gabinetto, con la funzione di "verificare gli atti da sottoporre all'esame e alla firma del Ministro, e coordinare le attività degli uffici di diretta collaborazione".Il consigliere Cerreto viene da Pisa (ma è romano di nascita), dove si è laureato in Filosofia alla "Normale", ma è stato anche segretario cittadino dei Ds, è anche amico di D'Alema che è stato suo testimone di nozze - scrive Il Tirreno - e pure di Enrico Letta (pisano) che lo chiama a Palazzo Chigi come responsabile per le questioni istituzionali. Per la fondazione dalemiana Italianieuropei ha coordinato gruppi di lavoro e fatto parte del comitato scientifico. Ma allora dalemiano, lettiano, o renziano? Meglio, boschiano.Poi c'è un altro fedelissimo chiamato dalla Boschi al ministero, il giurista (classe 1979) Massimo Rubechi, suo consigliere giuridico già collaboratore del gruppo parlamentare Pd, principale referente della ministra per la riforma costituzionale che dovrà passare al vaglio del referendum in ottobre (non a caso il professore è già in campo come promotore del sì, chiamato ad illustrare le virtù della riforma negli incontri pubblici promossi dal Pd). Con loro e pochissimi altri, tra cui il portavoce Luca Di Bonaventura (alle sue nozze a Firenze l'anno scorso c'era Maria Elena in tubino nero con mezzo Giglio magico a intonare "Giachetti sindaco", anche lui presente), la Boschi condivide le riunioni di staff al mattino, dove si fa il punto sulla road map del ministro che tutto controlla, dalla Costituzione alle trivelle. Quell'emendamento che, dice, "rifirmerei domattina", come prima il decreto Salva Banche, anche quello passato al vaglio preventivo del team Boschi.".

Ergo, se cade la ministra Boschi cade l'intero governo.
Il premier Matteo Renzi lo sa.
Allora, pur di fare coprire l'Italia di ridicolo e di farle perdere credibilità, per via dei vari casi che si stanno verificando, Renzi vuole mantenere tutto così com'è e scaricare solo chi per lui non conta nulla o è un potenziale ostacolo.
Pensiamo al caso di Maurizio Lupi.
Cordiali saluti. 

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Ringrazio un caro amico di questa foto.