leggete l'articolo de "L'Informale" che è intitolato "Yasser Arafat, uno dei più subdoli bari che la storia ricordi".
Incomincio nello stesso modo in cui inizia l'articolo.
Nel 1994 la Reale Accademia di Svezia assegnò ex aequo il Premio Nobel per la Pace a Shimon Peres, Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per “i loro sforzi di creare la pace nel Medio Oriente”. Il gusto aristofanesco di questa assegnazione (in linea con numerose altre) fu particolarmente evidente, ma non ai più. La Svezia, recentemente, è stato il primo paese europeo a prendere la rincorsa per riconoscere lo Stato Palestinese, tenendo forse presente che Arafat, tra i Padri Nobili della futura patria (insieme idealmente al suo mentore Amin el Husseini, il Mufti islamo-nazista di Gerusalemme), venne insignito da loro della massima onorificenza mondiale.
Ancora oggi Yasser Arafat (nella foto, 1929-2004) viene ricordato da molti (sicuramente, non da me) come un uomo che lavorò per la pace.
In realtà, egli applicò la famosa "taqqyia", ossia la dissimulazione.
Arafat era un antisionista.
Quindi, egli era ostile ad Israele e agli ebrei.
Egli odiava Israele.
Però, Arafat volle essere apparentemente rispettabile.
Per questo motivo, egli dissimulò la sua posizione e cercò di sembrare un uomo di pace.
Così, egli iniziò a dialogare con il premier israeliano Ytzhak Rabin (1922-1995) per mascherare quelle che furono le sue vere intenzioni.
Tanti di noi furono davvero tonti.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento